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Visualizzazione dei post da dicembre, 2011

Racconto di Natale

Era l’antivigilia di Natale. Il turno lavorativo era finito ed era finalmente ora di tornare a casa. Anche quel giorno aveva prodotto “confetti” 9 mm Parabellum. Con quelli portava a casa lo stipendio. Ci aveva comprato regali per moglie e figlie: aveva due femmine e voleva loro un bene dell’anima. Erano poco più che bambine, ma sperava che niente e nessuno gliele avrebbe mai tolte. Uscì dalla fabbrica e salì in macchina. Mentre girava la chiave nel cruscotto guardò attraverso il parabrezza il suo lago e le sue montagne. L’inverno era stato particolarmente avaro di neve. Le cime erano ancora spoglie, tranne qualche raro nevaio. “Cazzo – pensò a voce alta – neanche un fiocco di neve. Non sembra neanche Natale”. Un po’ più a est era sempre l’antivigilia di Natale. Jamila non lo sapeva e giocava con le altre bambine tra le macerie della sua città. Mentre correva aveva sentito un fischio: il sibilo di una 9 mm Parabellum, ma lei non lo sapeva. Poi un forte dolore alla gamba,

Cars

Le auto mi piacciono, non come le bici, ma mi piacciono. Parlo di auto, non di SUV o, come vanno adesso, di crossover; quella è roba che considero al pari di un tank: un ferro da stiro enorme con 4 ruote. Ma anche le auto ci hanno ormai preso tutto: i marciapiedi, le strisce pedonali, gli scivoli per i disabili. Ogni tanto accompagno Lucia alla scuola materna: saranno si è no cento metri da fare però, puntuale come il pagamento della TARSU, mi trovo qualcuno parcheggiato sulle strisce. In ora di punta sono anche più di uno, sui due lati della carreggiata. Anche oggi ho visto cose che voi dell'ACI non potete immaginare: macchine incastrate come nel gioco del 15. Ho sentito nuove teorie sulla lunghezza di un minuto o di un attimo, quando non un attimino, enunciate da scienziati in pectore proprietari delle auto parcheggiate. Ho visto amici in carrozzina costretti a non poter passare su marciapiedi o a non poter attraversare sulle strisce a causa di automobilisti senza un brici

Paroliamo

Per la giornata di lotta all’AIDS in radioRAI si doveva fare informazione senza pronunciare la parola “preservativo” ( “Carissimi, segnalo che nelle ultime ore il ministero ha ribadito che in nessun intervento – si legge in una mail interna – deve essere nominato esplicitamente il profilattico; bisogna limitarsi al concetto generico di prevenzione nei comportamenti sessuali e alla necessità di sottoporsi al test Hiv in caso di potenziale rischio. Se puoi sottolinea questo concetto, ma comunque con gli esperti dovremmo andare tranquilli. Resto comunque a disposizione per qualsiasi chiarimento. Grazie e buon lavoro” . Firmato Laura De Pasquale, assistente del direttore di Radio Rai 1 e dei Radiogiornali, Antonio Preziosi.  Vedi il link http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/12/02/il-preservativo-vietato-da-radio-rai/174659/ , dove si parla anche della smentita del ministero). E’ una scelta. La critico, ma è una scelta. Si elimina un termine per nascondere un problema. E se è c