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Visualizzazione dei post da ottobre, 2012

Al di qua del muro

Da qualche giorno avevo in mente di scrivere questo post. Ho preferito aspettare, come per lasciar decantare le emozioni; così come per bere un caffè turco serve aspettare per lasciare depositare il caffè sul fondo della tazza. Quest'anno mi è capitato già due volte di stare al di qua del muro, nella sala di attesa di un ospedale; il muro è quello che divide i reparti dalla sala operatoria. Di là, oltre la porta, c'è qualcuno a cui voglio bene; dall'altra parte io che, anche se si tratta di una operazione di routine, vengo preso d'assalto da una girandola di pensieri e sensazioni opposte, comunque intense. La scienza, poi la fede, poi la sicurezza, poi il dubbio. Lo svago impossibile, il camminare senza un senso, la mente che ti propone scenari che neanche vorresti sentirne parlare. Un po' di scorza io e Laura ce la siamo fatta, anni fa, quando al di là del muro c'era Alessia; allora siamo diventati un po' più grandi. E' la vita, certo, e anche

Elogio della felicità

La gente della mia città è felice. Sorride, mentre rimane nel suo mondo fatato. Stamattina gente che non conosco mi ha guardato e mi ha sorriso. Non so se si rivolgevano a me o alla piccola Alessia mentre, imbacuccata sul seggiolino della bici, stava andando sulla ciclabile per il nido. Il primo uomo felice occupava con sua lunga automobile le strisce pedonali e lo scivolo per i disabili. L'ho guardato, dicendogli "Le strisce!": lui mi ha sorriso, felice, continuando a farsi i cazzi suoi. Poco più avanti un altro signore con il suo scooter si para avanti a me, sbarrando il passaggio della ciclabile. Suono il campanello ma, siccome il campanello non è la tromba di un tir, lui non fa una piega. Gli passo davanti e, con voce un po' altina, gli dico che è in mezzo al passaggio. Ovviamente non si sposta: mentre devo girargli attorno per passare, cerco con i miei occhi i suoi occhi sotto la visiera del casco. Vedo che sorride. Anche lui è felice. Per il rest

Valico

Un piccolo racconto. Piccolo ma, almeno per me, con un grande significato. Buona lettura. La strada non dava il tempo di fiatare, di respirare in un modo regolare. L'aria quasi era fastidiosa. Bruciava, seguendo il suo giro dal naso ai polmoni. I paracarri passavano come grani di un rosario. Le dita delle mani giocavano con le leve sul manubrio, anche se non poteva più contare su rapporti migliori. Le gambe mulinavano ormai con fatica. Non ce la faceva a tenere quel passo, anche se ormai blando. Svalicò. Guardò per un attimo le cose dall'alto e capì. Il cuore saltò la regolarità dei battiti per un attimo: si sentì emozionato e percorso da un brivido di fuoco. "Benedetto giorno di ferie" si disse. Strinse le mani sul manubrio della bicicletta e si mise sulla strada di ritorno a casa. Scendendo, una lacrima di felicità gli percorse una guancia. Sapeva che non era stata l'aria a fargliela uscire: questo però non lo avrebbe detto alle bambine, che lo

Gioca con noi. IL LABIRINTO

Ciao! Clicca  qui  e scarica il gioco! Aiuta la mamma col passeggino ad andare dal punto A al punto B, se ci riesci, facendo attenzione a tutte quelle auto in divieto di sosta che vedi cerchiate di rosso. Hai a disposizione solo 2 bestemmie e 3 altri alterchi a tua scelta, mentre non hai vite supplementari e quindi non ti conviene stare sulla strada. Anche se lo vorresti, non è permesso rigare le portiere delle auto che ti invadono il marciapiede. Se riesci a risolvere il labirinto, manda pure la soluzione del gioco. Pensa che è tutto vero: siamo a Milano, all'incrocio tra via Durando e via Cosenz. Buona fortuna.

50 euro al voto

50 euro per un voto. Come 25 euro al chilo per un prosciutto, 2 euro per il dentifricio, 3 euro per la carta igienica. Domenico Zambetti, ormai ex assessore alla casa della regione dove vivo è un uomo politicamente così acuto da comprare i voti al mercato della 'ndrangheta, come si comprano le cozze al banco pesce e rimanere poi tranquillo che la 'ndrangheta si fermi lì e non gli chieda favori? Da giorni, da mesi, il consiglio e la giunta della mia regione perdono dei pezzi per storie di favori, tangenti, vacanze. Con oggi viene messo sotto indagine un assessore in carica, uno di quelli che il Governatore si è scelto; ma il Governatore continua a rimanere attaccato al suo mandato, incurante del significato politico dei pezzi che continua a perdere. Se la Regione Lombardia fosse il nostro grande condominio, chi si terrebbe un amministratore che non vede cosa fanno i suoi collaboratori mentre i collaboratori che lui si è scelto giocano col fondo cassa? La foto è tratta da

A Dio piacendo

Stasera Laura e le bimbe sono andate presto a dormire. Mi sono messo al pc e, chissà in base a cosa, mi sono immaginato come potrebbe essere l'ultimo momento speciale della mia vita. Ho iniziato a scrivere.. . A Dio piacendo mi alzerò la notte, ascolterò concerti, abbraccerò figlie, sbaglierò scarpe, dimenticherò ombrelli, verserò birre, scriverò canzoni, mi arrabbierò, descriverò colori. A Dio piacendo scommetterò su nulla, mangerò mele, racconterò poeti, benedirò giorni, accetterò consigli, vedrò traguardi, combinerò cazzate, mi pentirò, rilancerò coltelli. A Dio piacendo mi taglierò i capelli, cercherò frasi, numererò passioni, guarderò gonne, aspetterò silenzi, correrò miglia, confronterò budini, mi perderò, ritroverò coscienze. A Dio piacendo capiterà leggera ti guarderò, non spiegherò le cose, farò i miei conti e ti lascerò stare mi legherò infine al tuo guardare. A Dio piacendo, se così deve andare, che sia così, com'è piacendo a Dio. (La f