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Visualizzazione dei post da dicembre, 2012

Così parlò Olumenebuna: messaggio per il nuovo anno

Ospito ancora, con immenso onore, le sagge parole del divino Olumenebuna... Carissimi, un altro anno sta per finire, un altro per iniziare. Ecco: ho deciso di smuovere il mio ventre e di affidarvi queste poche righe per accompagnarvi nell'anno che sta per arrivare. Mentre vi scrivo mancano pochi secondi prima della mezzanotte: i primi li ho già divorati tutti, così come i secondi a base di pesce, mentre mi lecco l'ombelico pregustando il sughetto dei secondi a base di carne. Se i miei calcoli sono esatti, dovrei averne un paio alla cistifellea: questo comunque non mi impedisce di nutrirmi con costante insatollità. Cosa riserva l'anno che sta arrivando? Da oracolo qual sono, leggo nella mia trippa: "Skaramenza tritto jotre numma paraika bonku septita." Putrtroppo non ho mai superato l'esame di divinazione, quindi non sono in grado di dirvi con certezza quello che vuol dire. Quindi vi lascerò con questo semplice vaticinio: il nuovo anno ci porterà un

Racconto di Natale

Non spaventatevi se sentite per la prima volta un animale, nel mio caso un bovino adulto, raccontarvi delle cose. Può capitare, se sapete guardare il mondo con occhi diversi. Quello che state per leggere ha dell’incredibile, soprattutto se non siete abituati a pensare che anche gli animali vivono, ragionano, amano a modo loro, come voi e spesso meglio di voi. Ci sono anche qui eccezioni, capirete: dalla medusa che passa tutto il santo giorno a cullarsi, allo scimpanzè che sa far di conto ci passa tutta una serie di specie diverse. Io, in quanto bue, so parlare abbastanza bene. Però scrivo male, nel senso della calligrafia: illeggibile; provate voi a tenere una penna tra gli zoccoli. E allora per scrivere i testi mi faccio allora aiutare dalle scimmie. Così, dopo questo prologo sulla stranezza di un bue parlante, posso cominciare a ricordare quello che ho visto anni fa, in una buia stalla dell’entroterra palestinese. La sera era fredda ed io rientravo a cercare un po’ di calore, ma an

Così parlò Olumenebuna: messaggio sulla profezia Maya.

Stiamo arrivando alla fatidica data del 21 dicembre, Maya permettendo. Per l'occasione, ieri notte mi è apparso in incubo Olumenebuna, che mi ha dettato le parole che riporto più sotto. Per chi non lo sapesse, "Olumenebuna è un modo di essere, una filosofia di vita. E' tutto e nulla. Ma credere che migliori la vita è buona cosa. E' lui che crede in te, non tu che credi in lui" (così scrive sulla sua pagina Facebook http://www.facebook.com/Olumeneb). Carissimi in cui io credo e di cui sono discepolo, rompo il mio silenzio e anche un po’ i vostri marroni per oracolare il dovuto su questa famosa profezia Maya. Si avvicina la data fatidica: sarà l’inizio di una nuova era?  Ma, se era, come può essere che sarà? O era o sarà: già questo vi fa capire che le cose non sono come le pensate. Ma vi voglio dire altro. Nel mondo molti hanno paura; tanti aspetteranno la suocera in un rifugio blindato, molti hanno fatto incetta di provviste.  Maledetti e pavidi

In bici nella neve con la Schwalbe Marathon

Ore 7 di un venerdì mattina diverso a Milano, quello dove quando alzi la tapparella vedi che sono caduti nella notte una decina di centimetri di neve. Anche oggi si prova ad andare al lavoro in bici; è il battesimo della neve per le gomme Schwalbe Marathon Plus Tour che monto da quest'estate. Hanno già viaggiato per quasi 2000 km: sullo sterrato e sull'asfalto, in condizioni di asciutto e bagnato hanno sempre offerto una buona aderenza, anche se per la loro composizione con inserto antiforatura devono essere gonfiate a pressioni un po' più alte del normale, attorno ai 5 bar. Ma oggi era la prima volta sulla neve. Ho trovato condizioni di neve alta e fresca non battuta (piste ciclabili), lastre compatte di neve pressata e non ghiacciata, poltiglia di fango e neve, velo di neve su strada. Ecco come si sono comportate le Marathon Plus Tour. Neve alta e fresca: + . Nessun grip sulla ruota posteriore, nessuna direzionalità sulla ruota anteriore. Si scende dalla bici e si

Cosa Nostra

Non se ne può più. La nuova crisi di governo nasce da logiche di partito che sono tali e quali a quelle che ci sono tra i bambini del nido della classe di mia figlia Alessia. Almeno loro stanno giocando: quei signori che si dicono politici (e qualcuno pensa di essere anche uno statista, ohibò) invece fanno sul serio perchè hanno i loro interessi che devono sempre primeggiare su quelli comuni. O, se non fanno sul serio, dovrebbero allora andare a giocare tra i cubotti e il pongo assieme ad Alessia. La politica, ormai non ha etica, non è al servizio di tutti, dell'uomo, ma al servizio degli interessi di pochi che sono disposti a rovinare tutto per pararsi il culo. Le segreterie dei partiti, i seggi in parlamento, nelle regioni, i consigli di amministrazione delle società pubbliche: da molte inchieste ormai ne esce che sono gestite come oggetti privati, come Cosa Nostra. Anzi, Cosa strettamente Loro.

O è scuola, o è cattolica

Non c'è più trippa per gatti; ormai è difficile trovare le risorse per fare qualsiasi cosa.  Non ci sono quasi più nemmeno gli stipendi. In questo clima dive ci invitano a stringerci la cintura, il Cardinale Bagnasco, presidente della CEI interviene sulla possibilità di far pagare l'IMU agli enti ecclesiastici, dichiarando che sarebbe grave se dovessero chiudere le scuole cattoliche, che non sarebbero in grado di sostenere la nuova tassa. Premesso che spesso è in declino la scuola pubblica, perchè deve esistere una scuola cattolica? La scuola è scuola, penso io, e se è cattolica allora non è solo scuola, ma ha un'etichetta in più, un profumo che può essere di elite o di ghetto, a seconda di come la si intende. Almeno sull'istruzione abbandoniamo le etichette e che sia questa sia garantita in modo uguale a tutti i bambini. Spero che la pensi così anche il Cardinal Bagnasco.