Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da gennaio, 2013

All'attacco!

Tra poco meno di un mese ci saranno le elezioni. Milano sta riempiendosi dei pannelli per la pubblicità elettorale e i pannelli stanno riempiendosi con i manifesti dei partiti e dei candidati. Si parte piano piano e poi, man mano che ci si avvicinerà alla data delle votazioni, gli attacchini appiccicheranno poster dappertutto sempre più velocemente. Ecco che, allora, da tutto questo staccaattacca possiamo tirare fuori un bel criterio per aiutarci a scegliere chi votare: non scegliere quei partiti o movimenti che faranno a gara per appiccicare i manifesti ovunque e anche sui pannelli destinati ad altre forze politiche, come se fosse una gara a chi urla di più. Penso che la libertà e l'onestà (tanto per citare frasi che ho letto su una sequenza di manifesti dello stesso tipo che tappezzavano un'intero gruppo di pannelli) passino anche da quei piccoli gesti. (la foto è tratta da www.giornalettismo.com)

Notturno invernale

Scritta di getto, poco prima di compiere 44 anni. Dedicata a tutti quelli che in questi 44 anni hanno lasciato anche un solo segno nella mia vita. La neve cadeva a larghe falde e stava imbiancando il marciapiede. L’uomo si voltò e si accorse di essere seguito. Affrettò il passo, alzandosi la sciarpa sul volto sferzato da un vento ghiacciato. La figura che lo stava seguendo guadagnava sempre più terreno. Ormai era chiaro: chi lo seguiva voleva lui a tutti i costi. L’uomo prese coraggio: si fermò, si voltò di scatto, mentre l’adrenalina gli percorreva tutte le vene. Radunò le forze e, cercando di guardare in faccia chi lo seguiva, provò ad alzare la voce: “Chi cerchi? Cosa vuoi da me?” Rimase prima sconvolto e poi incantato da due occhi neri che bucavano il bianco dei fiocchi di neve. “Sono la tua vita. Oggi ti ho rincorso e sono venuta per stare un poco con te. ” All’uomo sembrò di essere abbracciato e poi baciato delicatamente. Chiuse gli occhi e, quando li ri

Dammi un voto e ti levo il malocchio

Che differenza c'è tra un politico che fa promesse elettorali e un mago che vi propone come togliere il malocchio che qualcuno vi ha appiccicato addosso? A volte nessuna: specie quando tentano tutti e due di vendervi cose che non esistono. Faccio un esempio, uno tra quelli possibili.  Girando in bici in questi giorni, ad ogni angolo, in ogni via di Milano mi trovo davanti il faccione di Roberto Maroni che, su sfondo azzurro  (quello sfondo lì l'aveva però già usato qualcun altro, ma con in più le nuvolette bianche), mi ripete come nella sua testa ci sia solo la Lombardia. E' ovunque. Sempre lui, ma in un altro cartello, mi dice che, se trattiene il 75% delle tasse in Lombardia, si possono migliorare le pensioni. Peccato che sia una proposta impossibile da realizzare con l'attuale organizzazione dello Stato italiano: basta farsi venire il dubbio, cercare un po' in rete ed ecco spiegato, ad esempio sul sito lavoce.info, quello che stanno provando a vender

Marco

Scritta per il mio figlioccio Marco qualche giorno prima del suo battesimo... Varda deent i me oecc quaand se derven i too oecc, strepumm via de doss el taj c'hel disegna un surìis. Lasumm vegnì e poo andaa come el veent tira sgiàff a la vela, veent grass de rost ch’el bufa via tucc i ann e tucc i soo fiuur. Marco dimm ti, se gh’emm de faa vegnumm al muund e se metumm drèe a caragnàa. Cambium i scaarp, cambien dònn e calzoni, resten i amìis, le primiere e i maglioni. Marco te seet, nassùm tucc sù ‘sta tera, stracch e cunteent de salvaa el cuu ogni sera. Semm propri chi e cunt la loena a tri pass, ma semm minga bun de pruvaa a cuntentass. Lassa a stàa el coer, lassa a stàa la memoria, derva i mè urècc cui paròll de una storia. Sgraffigna me e la mia vita incrustada, spalanca i poort, che gh’è geent chi giòo in strada. Marco semm viif, semm chi e ‘sto veent ghe ribalta, numm un dì in paradìis e 'l dì adree a magnàa palta. Chi gh'è la mia man, te carezzi la testa; Cascia