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Visualizzazione dei post da aprile, 2014

Ho deciso

Ogni volta che arriva la Pasqua cerco di immaginarmi cosa possono aver provato tutti i personaggi che hanno vissuto i momenti della passione, della morte e della resurrezione di Gesù. Forse perchè più umana, più quotidiana, mi viene più facile parlare, anzi scrivere, della passione e dell'angoscia che accompagna quegli istanti Stavolta me la sono immaginata vista da Ponzio Pilato: quanto era convinto di quello che stava facendo? Quanto era, come Giuda e gli altri, una pedina necessaria di un disegno più grande? Non lo so. So solo che prendo quest'occasione per augurare una buona Pasqua a tutti voi. Ho deciso, io ho deciso che finisca quel sogno, che sparisca dai giorni dove io devo vivere tra queste case, tra la sua gente. E non voglio sapere, non vale proprio rischiare... Dimm ti, cara, mi se g’ho de faa mazzall hinn robb de matt mazzall mea poedi no. De giustizia parlèmm minga in questa tèra balurda, m’hann miss chi per guardàa cui suldàa e sett legio

Memorie di uno staffettista

Parte lo sparo, partono le gambe. Inizia così il mio pezzo di maratona di Milano, la mia frazione della staffetta. 13 chilometri. Sono a Rho o a Pero, non l'ho ancora capito, insieme ad altri 2000 e passa staffettisti; partiamo dalla Fiera, dove i prossimi saranno i giorni del tripudio del mobile. Passo sotto l'arco di partenza, cerco di schivare gli altri staffettisti: i primi metri sono sempre un delirio. Finalmente, con il passare dei metri, il gruppo si sgrana un po'. Mi guardo allora in giro: sono a Rho, ma dove diavolo è l'area dell'Expo? Vedo solo case basse, la strada statale del Sempione, qualche parchetto; nessuno scavo, nessuna piastra, nulla di nulla. Forse sarà da un'altra parte. Forse non riusciranno mai a fare quello che hanno previsto. Ci sono solo la fiera e gli svincoli che ci portano il traffico. Mi viene allora in mente il disegno con le barchette, il progetto di vie d'acqua che voleva farci arrivare in canoa all'area Expo: