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Visualizzazione dei post da 2017

Lente attese

È attesa. Calma, lenta. A volte immobile. È ora una scommessa da giocare che vincerai quando, tra molti giri di costellazioni, il motivo del tuo aspettare con sicura lentezza ti abbraccerà. Per LP e DP, che hanno dovuto e saputo attendere

Racconto di Natale

Nuove cose: Bobbysquare legge Bobbysquare... Oltre a leggere, puoi anche ascoltare il racconto da qui, come un minimini audiolibro . Non vi dico qual è il mio nome, ma sappiate che sono un Re Magio. Precisamente il quinto del gruppo. Tutto vero, anche se nei Vangeli ne vengono descritti tre, e qualche tradizione orientale racconta che in realtà ce n’erano quattro. Di me non si dice niente da nessuna parte, anche perchè oggi mi sono perso. Sì, sono perduto qui nel deserto, solo con il mio dromedario che rumina tutto il santo giorno. Beato lui, ha pochi pensieri. E’ stato Melchiorre a farmi perdere la strada. Dovevo immaginarmelo, visto che, a detta degli altri tre, di astronomia lui non ci capiva un cazzo. “Segui la cintura di Orione - mi ha detto - e troverai così l’oasi e acqua per il tuo dromedario”. Poi mi ha indicato due o tre stelle a caso della volta celeste e io, credendogli, mi sono messo a camminare nella loro direzione. E il dromedario dietro. Così ecco il

Olumenebuna. Il discorso del mercoledì: medicine per giramenti

Il saggio Olumenebuna dice: “Visto che esistono medicine per il giramento di testa, perchè non esistono ancora medicine per il giramento di coglioni?”

Robez - AutonoRap

Robez entra con autonomia intellettiva nel dibattito sul referendum lombardo e prende posizione sul quesito attraverso una indimenticabile cover. Guarda (anzi, ascolta, che da guardare non c'è molto...) il video ufficiale su YouTube. Per l'autonomia Della Lombardia Quanti danè Sèmm drèe a trà via Milioni di euro Neanche uno in “neuro” Per l'autonomia Ma che rebelótt Hinn passàa cinq ann Ma s’è vist nagótt Tuta propaganda E semm chi in mudanda Per l'autonomia Si vota col tablèt Due farànn la crùs questi poor vegètt? Schiscia sul display Fatti un selfie, okay? Per l'autonomia quorum non ce n’è vale anche rullare e c’è il tiro da tre. Ma che bel giochino Costa un pochettino. Per l'autonomia Della Lombardia fai come l’Emilia un po’ piu easy e via. Tuta propaganda E semm chi in mudanda

Olumenebuna. Il discorso del mercoledì: credere

Il saggio Olumenebuna dice: "Grazie a Dio credo in Dio. Se credessi alle religioni, sarei ateo."

Donald VS Kim

Due bambini dell’asilo stanno facendo casino Non sanno proprio a quale giochi giocare “Lui ha il missilino!” “Lui ha il parrucchino!” “Lui ha il missilino!” “Lui ha il parrucchino!” Il primo dice che l’altro è vecchio  e rimbambito II grande chiama l’altro “uomo razzo” un po’ impazzito. un po’ impazzito. E adesso cosa vorranno fare? Adesso cosa vorranno dire? Se una testata arriverà... Chi la darà? Chi la darà? Certo che a riportare quei bambini dentro l’asilo infantile, si prenderebbero a testate per niente ma è salvo l’oriente. Ma è salvo l’oriente. E all’arrivo della democrazia dei litiganti chissà cosa sarà? Missilone… missilino lanceró! Lanceró! Con il biondo che vuole ordine e disciplina e chi non fa quello che gli dice lui chiuso in cantina! Butto chiavina! Se quello moro la vuole menare con quella vecchia storia di nonno e papá… Il biondo ha già costruito cento muri di carta pesta. Di carta pesta! I due bimbi dell’asilo non fanno piú casino

E allora ognuno si prenda per il culo

C'è troppo gelo qui attorno, troppo calcolo, troppa distanza. Così serve cuore, serve istinto, serve essere radici e non chioma. E allora ognuno si prenda per il culo: ognuno sorrida di sè delle manie, delle fobie, delle certezze, dei suoi difetti. E così, ultimo della lista, non potrà perdere più nulla e avrà solo se stesso, regalo da scartare, per cui è necessario vivere.

C’è una vita per riuscire a volare

C’è una vita per riuscire a volare, ma hai bisogno di perderti. C’è una corsa da fare prima del volo, ma hai bisogno che i tuoi piedi calpestino la terra. Ora che la fatica è terminata, ora che giochi col cielo, non è certo tutto finito qui. Al mio amico P.

Top ten (se solo sapessi scrivere e suonare)

L’estate è proprio la stagione delle repliche e dei pensieri messi insieme con poca fatica. Bollito dal caldo, metto così in funzione i pochi neuroni rimasti per buttare lì questa cosa che volevo fare da tempo: un post sulle (prime?) 10 canzoni che avrei voluto scrivere in questi primi 48 anni. Se solo sapessi farlo, ovviamente. Per ogni pezzo trovate il link al brano preso da video pubblici su youtube: dove la ho trovata ho scelto la versione live, che ha di solito un coinvolgimento emotivo maggiore. Sono in ordine sparso: non c'è un prima nè un poi. Buon ascolto. New Orleans (Davide Van de Sfroos): musica e poesia per descrivere una tragedia e anche la speranza di ricominciare. Andarsene così (Baustelle): pezzo profondo mistico nel senso che preferisco, mai bigotto, dubbioso e realmente riflessivo.  Miserere (Zucchero): capolavoro tra sacro e profano, tra ballata e lirica. Chapeau. Son s’ciopaa (Enzo Jannacci): pezzo ironico e serissimo nello st

De variatione unilaterale

Ho chiesto a Olumenebuna di occupare il suo spazio settimanale, in quanto oggi, casualmente, io e Laura ci siamo accorti che la nostra banca ha variato le condizioni del conto corrente. Tutto questo è scritto in una comunicazione ritrovata tra le molte lasciate nell'archivio della home banking. E' un testo, come quelli di Cicerone, di non immediata comprensione: per questo motivo è stata necessaria una traduzione, non necessariamente letterale, in maniera analoga a quanto si studia al liceo. Sono riportati, per paragrafi, prima il testo originale e poi la traduzione in lingua corrente. 1. Gentile Cliente,  negli ultimi anni le condizioni di mercato in cui la banca opera sono sensibilmente mutate. In particolare, la discesa dei principali tassi di riferimento sul mercato addirittura in area negativa - come illustrato nel grafico allegato - ha determinato un persistente impatto sfavorevole sull'attività di deposito, gestione e remunerazione della liquidità di cont

Olumenebuna. Il discorso del mercoledì: il cammello e la cruna dell'ago

Il saggio Olumenebuna dice: “E’ più facile che un cammello passi per la cruna di un ago se l'ago è molto grosso e ha una cruna dove passa un cammello.”

Olumenebuna. Il discorso del mercoledì: nella savana

Il saggio Olumenebuna dice: “Ogni giorno nella Savana, quando sorge il sole, una gazzella sa che per non venir mangiata dovrà puzzare di pesce. Ogni giorno nella Savana, quando sorge il sole, un leone sa che per sopravvivere dovrà decidersi a mangiare anche il pesce.  Non importa che tu sia leone o gazzella, se vuoi correre non puoi nascere pesce.”

Olumebenuna. Il discorso del mercoledí: l'Apache

Il saggio Olumenebuna dice: "Che l'Apache sia con voi. Ma il Sioux sia con noi"

Gioventù bruciata

Dopo la strage di Manchester sono stato incerto se pubblicare l'ennesima frase di Olumenebuna o se non farlo. Sono stato combattuto tra cercare di inseguire una strana normalità o fermarmi di fronte a quei ragazzi e bambini uccisi in una serata spensierata. E allora posso solo scrivere una ovvietà, mai stata così ovvia: qualunque bomba, qualunque proiettile uccida o ferisca un bambino, chiunque addestri un ragazzo alla guerra, in nome di qualsiasi cosa, uccide assieme ai loro giochi anche la nostra scommessa che il mondo possa cambiare.

Olumebenuna. Il discorso del mercoledí: quando il Sole entra in Acquario

Il saggio Olumenebuna dice: " Ogni anno a Gennaio il Sole entra nell'Acquario, e così tutti i pesci vengono lessati all'istante."

Olumenebuna. Il discorso del mercoledì: le funzioni religiose

Il saggio Olumenebuna dice: "E’ più bello partecipare ad una funzione religiosa se tutte le variabili pregano e sono vestite con i paramenti sacri."

Olumenebuna. Il discorso del mercoledì: l'orizzonte

Il saggio Olumenebuna dice: “ Cammino verticale e di fronte a me vedo l'orizzonte.  Se camminassi orizzontale vedrei di fronte a me il verticonte?”

The Passion

Verso il far della mattina si udì un forte sibilo, seguito da un tuono, provenire dall'alto dei cieli. Il sole subito si oscurò per il fumo e per la polvere. Poi la terra tremò e tutti provarono a scappare dai luoghi dove si trovavano. Verso le tre del pomeriggio, il figlio girò il capo verso il padre. Con la bocca impastata dal vomito e dalla schiuma causata dal gas Sarin, disse con la voce debole che in quel momento gli rimaneva: "Papà, non abbandonarmi". Scritta dopo l'attacco chimico su Khan Shaykhoun  e dedicata alle vittime di ogni guerra.

Insegnami a vivere

Tu che cadi e ti rialzi tu che soffri e non disperi, che riesci a non piangere, che mi chiedi di leggere, che mi provi a correggere. Tu che hai i colori di un fiore che hai parole da dire, che sopporti il dolore. Tu che sul tuo letto verde con i medici attorno ti risvegli e sorridi. Tu che sei tutto questo insegnami sempre come si fa a vivere. ... perchè la vera forza del papà sta nei suoi figli...

Uno contro uno

Marco, ti marco. Ma tu ti smarchi e più non ti marco. Così, smarcato, marchi. Rimarcano la mia marcatura. E ti rimarco. Ma tu rimarchi. E marcane due, Marco. (Al mio amico speciale Marco A)

Quaresima 17 - Atto secondo

Sul tuo passaggio mi hanno messo di traverso. Sono ostacolo o sono occasione per curare il mondo. A te la scelta. Life is on the road. (liberamente ispirato a Mt 10, 25-37)

Quaresima 17 - Atto primo

Aprimi. Accoglimi. Ascoltami. Dico: il regno é vicino. Cantiamolo. Perché tu sei vicino. Perché io sono vicino. Il resto é polvere strapazzata dal vento. Dedicata al mio amico Giuseppe, che sta tornando alla grande... (Liberamente ispirata a Mt 10, 1 - 16)

Libera nos a chat (di gruppo)

Caro Luciano (Ligabue, dei due famosi, quello che che canta), nel remoto malaugurato caso ti imbattersi in questo blog, non volermene per questa rivisitazione del testo di un tuo bellissimo (per me) pezzo. Il testo e il suo ritmo sono ideali per spiegare quanto sia stato sommerso negli ultimi anni da messaggi e risposte nelle famigerate chat di gruppo. Da qualche tempo ne sono uscito da alcune di queste troppo iperattive. Credimi, Luciano, vivo meglio. Oh mama mama, che cosa ho fatto Mi hanno chattato e sono ancora a letto. Guarda qui mama quante faccine, Mia zia che scrive e il mondo condivide. Ooooh mama, hanno chattato per un gelato Ooooh mama, in ventisette lì a dire che è pistacchio. Libera nos a chat se ti rispondono in tre. Liberaci del tempo e ci beviamo un caffé Libera nos a chat Hanno postato un bidet. Libera libera libe libera libera libera libera. Oh m'ama mama, sono cattivo non condivido la storia del mio ulivo. Ecc

E se un giorno i tuoi anni

E se un giorno i tuoi anni verranno a chiederti il conto, apri la porta e falli entrare. Che si fottano le tue paure: siediti con loro e lascia passare luce da sotto la porta. E lascia che entrino dalla fessura l’urlo gioioso del tuo primo pianto, il gusto ancora vivo del tuo primo bacio, gli occhi e le mani di chi hai amato, le scarpe sfondate per i troppi passi. Lascia entrare la terra che ti ha coperto, l’abisso che ti ha abbracciato, il vento che ti ha modellato le rughe. Quando i tuoi anni verranno a chiederti il conto, tu grida in faccia all’universo che sei carne, sei soffio, sei vita. E che si fottano le tue paure.

Così parlò Olumenebuna

Olumenebuna nasce alcuni anni fa anche se, come ogni divinità che si rispetti, non vi dirà mai quando. Dichiara di abitare in quelle terre mistiche dove vivono anche altrisuoi amici santoni, eppure spesso sposta la residenza ovunque, in modo da cercare di evadere tasse ed imposte. Per gli stessi principi morali cambia anche il domicilio, che coincide con i luoghi fisici e dell’anima dove decide di apparire. Si può così vedere Olumenebuna stravaccato in riva al mare, sotto un albero a prendere il fresco, impegnato a librarsi in volo o, più frequentemente, imbucato in pranzi matrimoniali di persone che nemmeno conosce. Il saggio Olumenebuna è però una divinità speciale: è lui che crede in te, non tu che devi credere in lui. Non ha milioni di seguaci, ma è lui che segue milioni di persone contemporaneamente, anche se non si capisce come faccia. Olumenebuna non è invadente, non sporca, non unge, in genere non piscia fuori dalla tazza, non lascia tracce di dentifr