Verso il far della mattina si udì un forte sibilo, seguito da un tuono, provenire dall'alto dei cieli. Il sole subito si oscurò per il fumo e per la polvere. Poi la terra tremò e tutti provarono a scappare dai luoghi dove si trovavano. Verso le tre del pomeriggio, il figlio girò il capo verso il padre. Con la bocca impastata dal vomito e dalla schiuma causata dal gas Sarin, disse con la voce debole che in quel momento gli rimaneva: "Papà, non abbandonarmi". Scritta dopo l'attacco chimico su Khan Shaykhoun e dedicata alle vittime di ogni guerra.