Questa mi è venuta così, davanti a un foglio e un temporale. Chissà come potrebbe essere se ci si mettessero sotto delle note... Se rinasco faccio anche un corso di chitarra... Davanti a me solo parole che prendono una forma e lontano tu, sullo sfondo con in mano il tuo gelato, tremo per quel congiuntivo che non ho mai azzeccato mentre il tuo frutti di bosco sta calando sempre di più. Gli spazi bianchi che ormai continuano a cambiare, mentre una porta nera ci divide lo spazio e il cuore. Cerco un avverbio vero, che mi dia un po’ di colore e sposto il foglio pieno, tra il tuo vestito e il cielo blu. Come saremo quando il tuo gelato sarà finito, dispersi come due gocce dentro a un temporale, o vicini e persi in piedi assieme nello stesso treno, dipinti tra la terra e il sole dentro nell’arcobaleno. Dove saremo quando il foglio sarà tutto scritto e pieno, divisi nella stessa riga da soggetti e da preposizioni o già distesi e più vicini, avvolti da sei rime al ...