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Visualizzazione dei post da 2016

Racconto di Natale 2016

Quanto odio i censimenti... Già: devi prendere i tuoi quattro stracci e metterti in viaggio: e tutto questo solo per dire a qualcuno che esisti, che lavoro fai, dove vivi, e anche quanto ti possono pelare con le loro tasse. E ci vogliono vedere tutti; ognuno di noi deve essere guardato, riconosciuto, registrato sui loro libri. Per questo deve venire con me anche Maria. Mia moglie. E Maria aspetta anche un figlio.  Solo che non è mio. Sì, non è mio e io sono solo una copertura. Prestanome di una luce immensa, forse un angelo, dice lei, certamente di qualcuno di troppo grande. Non mi convince questa faccenda, è ovvio, ma amo troppo Maria per lasciarla. Così siamo qui, io a smoccolare per il freddo e lei col pancione seduta su un asino e trascinata qua e là per dimostrare a chi ci governa che noi, semplicemente, esistiamo. Fa freddo, in Palestina, quest’inverno. Meno male che domani si firma e si torna a casa. Serve solo trovare un letto per una notte; del resto

C'è chi dice no

"Approvate il menù completo contenente risotto alla monzese, impepata di cozze, peperoni fritti, frutta di stagione e per dessert pasticcini da the?" Ho provato a tradurre in linguaggio da mensa il contenuto del quesito referendario; insomma, mi chiedono di prendere il menù fisso quando mi piacciono solo il primo e la frutta. Mi spiace; sarà una questione di metodo, ma devo dire di no.

Robez - RadioMariRap

Guarda, ma soprattutto ascolta il nuovo pezzo di Robez su YouTube!! Clicca sul video qua sotto... Le unioni civili causano i terremoti. La pizza con le acciughe causa la sete eterna. I pidocchi in testa causano molta prurigine. Troppo olio non buono causa l’impazzimento della maionese. I programmi di Radio Maria causano lo spegnimento del cervello... "Ovunque tu vai, questa radio la prendi. Possano passare un giorno un pezzo di Robez, che lassù qualcuno mi ascolti. Vi lovvo. Robez"

Referendum costituzionale: un sistema di supporto alle decisioni

Tra poco più di un un mese si spalancheranno le urne per potere dire la nostra sul referendum costituzionale. Mi rendo conto che questi argomenti sono alti, complessi, anche tecnici e non alla portata della casalinga di Voghera, ammesso che esista ancora o sia mai esistita. E infatti non mi butto su quel terreno. Mi rendo conto anche che ormai siamo al dibattito politico portato ai livelli di tifo da stadio, dove illuminati politici e statisti la buttano sul votare per chiedere se salvare o meno il Nostro di Firenze, impippandosene dei contenuti della riforma proposta. Per fortuna pochi giorni fa ho partecipato ad un dibattito, tecnico e non sponsorizzato da fronti del sì o del no, per capire le ragioni di questo voto. E proprio lì mi sono convinto che, per votare con coscienza, dobbiamo lasciare perdere i dibattiti e farci invece un'idea (informandoci su fonti indipendenti) su COSA ci chiedono e COME ce lo chiedono. A quel punto ci rimane solo da decidere quale sarà

Robez - Robez4Dario

MARIA Ol cognoset de pariment… de pariment a mi? Ah, l’hait u ti, Gabriel, in dol venter grosì, al me fiol? At n’è sgagnat ti i labri par no criar di duluri ‘nd’ol parturil? At l’hai nutregat ti? Dait de teta ol lait, ti, Gabriel? Hait sofregà ti, quand l’è statit malad con la fever, i macc de la rosolia e i noti in pie a ninal c’ol piangeva pei prim denci? No, Gabriel, si no hait scuntat ste bagatele, no podet parlà d’aveg ol me dolori in stu mument... MARIA Lo conosci al par mio, pari a me? L’hai avuto tu, Gabriele, nel ventre ingrossato, il mio figlio? Hai morso tu le labbra per non gridare di dolore nel partorirlo? L’hai nutrito tu? Dato il latte della mammella tu, Gabriele? Hai sofferto tu, quando è stato ammalato con la febbre, le macchie della rosolia e le notti in piedi a ninnarlo che piangeva per i primi denti? No, Gabriele, se non hai provato queste bagatelle, non puoi parlare d’avere il mio dolore in questo momento… (tratto da Mistero Buffo - Testi della

Robez - FertilitRap

Fertility Day il seme della speranza hey fratello, fa’ che non si disperda. Fertility Day per tutto quell’arido, hey sorella troveremo un concime con basso contenuto di nitrati e sarà festa tutto il giorno ricoperti di limo del Nilo. "Anche io ho cercato di dare un contributo alla fertile discussione innescata dal Ministero della Salute. Menti fertili di tutto il mondo, unitevi!" - Robez Robez consiglia, per approfondimenti sul tema, questo articolo di Michele Serra http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2016/09/01/litalia-e-il-fertility-day29.html?ref=search

Lettera dal medioevo

"Nessun stupore da parte nostra dei cenacolidimaria, le profezie prima o poi si avvereranno. Utero in affitto, matrimonio omosessuale, attacco alla famiglia, ateismo diffuso ecc ecc . Le scosse servono per farci capire che bisogna tornare ai veri valori. La natura si ribellerà sempre alla contro natura. CONVERTITI ITALIA" Mentre leggo questo messaggio e mi appresto a scrivere intingendo la mia piuma nel calamaio, si alza un po' di vento che rinfresca un po' l'aria. Ci stiamo avvicinando all'autunno e il Sole ci mette meno a girare attorno alla nostra Terra piatta: le giornate sono così un poco più corte e si soffre meno il caldo. Ho un leggero mal di testa: ieri ho avuto anche un po' di febbre, così il druido mi ha dato qualche erba magica, sperando che serva a calmare i miei disturbi. Dovrei uscire per la consueta caccia a quelle maledette streghe che girano nei campi qui attorno, ma non me la sento. Un piccione viaggiatore ha conse

Funi e legami

Lucia a 8 anni è prima davanti a tutti. Si attacca con le mani alla fune di acciaio. Cerca gli appoggi per i piedi. Sale, libera, come se fosse già uno dei suoi ambienti che frequenta. Dietro ci sono io, attaccato alla fune, che guardo con attenzione i suoi appoggi e le sue mani. Dietro di me Alessia. Le mani più piccole da bimba di 6 anni si attaccano alla stessa fune; i piedi più piccoli entrano meglio negli appoggi, Sale anche lei, e parla, parla, parla. Dietro Alessia c’è Laura. Dopo qualche decina di metri a funi fisse arrivano l’altopiano, il rifugio Cavazza al Pisciadù, il lago. Tiriamo un po’ di sassi nell’acqua: siamo, in fondo, sempre bambini. Quando si scende passo prima io. Attaccato con le mani alla fune fissa cerco gli appoggi più facili, sicuri e adatti a piedi e mani delle bambine. Dietro a me Alessia: scende piano e si diverte. Parla; commenta ogni passo. Poi viene Laura davanti a Lucia; fa la stessa cosa: controlla, rassicura da mamma.

Parola di Olumenebuna. Freud

Il saggio Olumenebuna dice: “Sono d’accordo con Freud quando pensa che inevitabilmente tutti i grandi uomini conservano qualcosa di infantile: e ve lo dico in sella a questo mio triciclo con gli adesivi di Peppa Pig.” ...coming soon...

Occhi, latte & biscotti

Non è importante sapere dove, non importa sapere quando, ma mi ritrovo per scelta assieme a Laura in un punto di accoglienza temporanea per profughi. Assieme ad altri volontari verso latte e the nelle tazze di chi si è alzato per fare colazione. Tra i tanti, c’è anche una mamma in coda; il mio sguardo si alza da bricche, tazze e biscotti per fissarsi sugli occhi della bambina che sta con lei. Riempio di latte la tazza della mamma e provo a tirare fuori qualche parola di un inglese misto di maccheronico e di sonno. A qualcuno provo a chiedere il nome: mi rispondono, provano un po’ di italiano, poi prendono le loro cose e si siedono a tavola. Chissà in quanti modi diversi, in quell'arcobaleno di provenienze, chiamiamo dio; e chissà quante idee di dio ci sono lì tra noi. Chissà poi quante storie, quali immagini, quali affetti queste persone si portano dentro. La mia parte più egoista vorrebbe conoscere tutto e subito: da dove arrivano, perchè, cosa, come. Ma non è gius

Robez - ElectioRap

Sinistra est semper divisa in partes centies quarum unam incolunt industriales, aliam proletarios, tertiam qui ipsorum lingua radical chicos, altera roptamatores, centesimam rifondatores. Hi omnes lingua, strategia politica, symboli se differunt. Quisque suffragium ad unum. Quisque solum amittit. Et qui est ad sinistram quam cum inveneris habes in collum. Albis, ruber, et Verdini. La sinistra è sempre divisa in cento parti delle quali una abitano gli industriali un’altra i proletari, una terza quelli che si chiamano radical chic, un’altra i rottamatori, e la centesima i rifondatori. Tutti differiscono per lingua, strategia politica e simboli. Ognuno va al voto da solo ognuno perde da solo. E chi è di sinistra se lo trova nel collo. Bianco, rosso e Verdini "Ho solo raccontato la follia di alcune strategie politiche. Fossero giocatori di Risiko, non riuscirebbero a tenere la Kamchatka più di tre minuti. Mi ha liberamente ispirato a

Parola di Olumenebuna. Pagliuzza

Il saggio Olumenebuna dice: "Perchè ti ostini a guardare la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi che quell’occhio è di vetro?”.

L'odore della calce

Da qualche giorno un sottile odore di calce mi entra nella gola. In ogni respiro che faccio riesco a capire che nell'aria c'è qualcosa di sospeso. Non è successo nulla di strano: stanno solo abbattendo un vecchio edificio davanti a casa per ricostruirne uno nuovo. Eppure questo odore e queste macerie che vedo mi mettono a disagio. Perchè questo deve essere quello che vede e che respira chi perde la sua casa distrutta da un sisma o chi la perde perchè si trova dentro una guerra. Stanotte andrò a letto con qualche pensiero in più.

Il manoscritto di Palestrina

Si narra che un signore di mezza età, vagando a zonzo per le vie cittadine, decise, per motivi che non ci sono affatto chiari, di entrare in una chiesa milanese dal vago sapore tardo-romanico. Giunto in una delle piccole stanze e cappellette della chiesa, trovò un crocifisso dipinto su una trave di legno, di dubbia origine ferroviaria. Si narra anche che il crocifisso gli ispirò alcune parole che lo stupefatto signore scrisse su una pergamena anonima, che fu poi di recente ritrovata per caso nella chiesa durante le pulizie di Pasqua, tra qualche vecchio numero di Famiglia Cristiana e fogli di un quotidiano non proprio ortodosso. Questo il contenuto del manoscritto, con il quale vi auguro una serena Pasqua. Soo minga puu cume díll, anca perchè sunt minga bun de fáss capí, se vi alter me scultè no. Alúra v'el disi inscí, ve parli in quèst dialètt, anca se pudaría díll in turinès, in francès, in swahili e anca in cinès. Mi sunt chí, tacá sü a questu lègn, cunt i mè b

Robez - Black or white

Canzone allegra per la cara Iva Nero o non nero che nero c'è stasero... Io non posso fare nero ma lo farei davvero. Io faccio tutto nero Fattura? No, non credo. Nero o non nero che nero c'è stasero... Non so qual è il problema col nero ci vai poi a cena. Non puoi cambiare il mondo fai nero e vai giocondo. Nero o non nero che nero c'è stasero... "Ho solo raccontato la quotidianità. Spero che la quotidianità prima o poi cambi grazie a noi verso la legalità e la giustizia sociale. Vi lovvo, Robez."

Aria nuova

Scritta velocemente nella penombra... Aria nuova dopo il tuo abbraccio che ristora l’anima. Aria nuova nel sangue, nelle viscere, nei pensieri. Resto sempre così, a meraviglia, nella penombra. Ogni volta si riparte sapendo che, nonostante me, ogni volta si ritorna.

Nel 2016 si risveglia Olumenebuna e arriva Robez

Due giorni fa sono stato costretto (da lui stesso) ad andare a pranzo con il saggio Olumenebuna. Minacciando di ungermi il maglione ha messo su una trattativa dove si è messo subito in una posizione dominante, pretendendo di ospitare le sue sagge frasi su questo blog. Ovviamente ho accettato subito, un po' per paura del pinzimonio sul maglione delle feste, un po' perchè lui mi sta simpatico. Ma non è tutto qui; c'è anche Robez che scalpita per mettere qualcosa nel blog. Robez è un discepolo di Ardez, che è un artista come Fedez. Qui si entra nel mondo del rap: e si sa che, oggi, per essere ascoltati, o si è papa Francesco o si è un rapper. Vedremo come andrà a finire...

Parola di Olumenebuna. Compleanni

Il saggio Olumenebuna dice: “Arriva un momento nella vita in cui le tue candeline non riescono a stare piú sulla torta. È il segno che devi mettere la testa a posto. Allora chiamami che ti mando dal mio parrucchiere di fiducia.”