Passa ai contenuti principali

Il manoscritto di Palestrina


Si narra che un signore di mezza età, vagando a zonzo per le vie cittadine, decise, per motivi che non ci sono affatto chiari, di entrare in una chiesa milanese dal vago sapore tardo-romanico.
Giunto in una delle piccole stanze e cappellette della chiesa, trovò un crocifisso dipinto su una trave di legno, di dubbia origine ferroviaria.
Si narra anche che il crocifisso gli ispirò alcune parole che lo stupefatto signore scrisse su una pergamena anonima, che fu poi di recente ritrovata per caso nella chiesa durante le pulizie di Pasqua, tra qualche vecchio numero di Famiglia Cristiana e fogli di un quotidiano non proprio ortodosso.
Questo il contenuto del manoscritto, con il quale vi auguro una serena Pasqua.

Soo minga puu cume díll,
anca perchè sunt minga bun de fáss capí,
se vi alter me scultè no.
Alúra v'el disi inscí, ve parli in quèst dialètt,
anca se pudaría díll in turinès, in francès, in swahili e anca in cinès.
Mi sunt chí, tacá sü a questu lègn,
cunt i mè braasc bej avèert
e sunt chi per diiv che ve brasci tücc.
El soo... Sii dree a cupàmm e ve sembraró màtt
a cuntàa sù questi paròll.
Ma ve voeri tropp ben e vurìa lassaav
un quajcoos che ve rimanga indoss.
Ve regali istèss un abrásc per tücc.
E se vardarèt questu por'omm tacàà in sùl lègn
recurdeves per piasè un cicinin 
anca de lü.

(Non so più come dirlo,
anche perchè non sono capace di farmi capire,
se non mi ascoltate.
Allora ve lo dico così, in questo dialetto,
anche se potrei dirlo in torinese, in francese, in swahili e anche in cinese.
Io sono qui, attaccato a questo legno,
con le mie braccia belle aperte
e son qui per dirvi che vi abbraccio tutti.
Lo so... Mi state ammazzando e vi sembrerò matto
a raccontarvi queste parole.
Ma vi voglio troppo bene e vorrei lasciarvi
qualcosa che vi rimanga addosso.
Vi regalo lo stesso un abbraccio per tutti.
E se guarderete questo pover'uomo attaccato al legno
ricordatevi per favore un pochettino
anche di lui.)

(Se, girando per Milano, vi imbattete nel crocifisso della foto, avete allora trovato la chiesa giusta. Guardatevi attorno: potrebbero saltare fuori altri manoscritti.
Grazie a dAle per la foto e l'amicizia) 

Commenti

Post popolari in questo blog

Coppie di cifre di numeri primi

Sappiate che svegliarsi una mattina, rendendosi conto che la tua vita passata è ormai descritta da una coppia di cifre  che sono numeri primi uguali, fa il suo sporco effetto. E fa il suo effetto anche sapere che quella descrizione è il prodotto di due numeri primi, e che uno dei due fattori  è formato da una coppia di cifre che sono numeri primi uguali. Sono pensieri mattutini, semifolli al limite tra l’intelligenza artificiale e la stupidità naturale, lo so. Forse è questo il segno di un passo in più verso la saggezza che incanutisce i capelli, ammesso che non siano volati via  e non torneranno più? In questa piovosa giornata, dove il cervello è forse sovraeccitato dagli zuccheri in abbondanza rilasciati da un Kurtoskalacs (a Budapest lo chiamano così, ma a Praga si chiama Trdelnik ) casalingo preparato caldo a colazione,  mi viene da fare l’ennesimo, annuale, puntuale, stato di avanzamento dell’esistenza. E, data la descrizione della mia età, con la coppia di cifre che sono numeri

Luce chiara. Racconto di Natale 2023

Giorno 24, mese di Dicembre, di un anno non troppo distante da qui. Secondo pomeriggio, quando il secondo pomeriggio lascia il posto alla prima serata. Il cielo è adesso così limpido dopo questa giornata di vento teso che, oggi, ha soffiato tutto il giorno. Il vento da queste parti può essere un grande spazzino e, come uno spazzino, lavora per togliere polveri, foglie, pensieri, pianti. Le stelle disegnano ancora nel cielo, come da tempo immemorabile, forme e percorsi che l'uomo ha chiamato con nomi di creature, oggetti, eroi. Una luce più chiara delle altre, con una lunga coda luminosa, forse una grande stella, sembra rimanere come sospesa nel vuoto, ferma sopra un piccolo gruppo di case del villaggio isolato. Nella scena il tempo sembra fermarsi, i respiri rallentano, i cuori cambiano il ritmo dei loro battiti. Nel villaggio isolato una piccola famiglia, padre, madre e un figlio di pochi giorni, stanno vivendo questa scena. La luce più chiara diventa per un attimo ancora più lumi

Homeless

Non mi frega nulla delle infiltrazioni dal mio tetto. E meno che meno di quelle piastrelle del bagno che avevano la crepa in mezzo, del pavimento che mi si era un po’ alzato dopo i lavori. E non mi frega ancora nulla delle muffa sulla parete, del cesso che perde, della strada grande dove il traffico non dormiva mai. Ridatemela, la mia casa. Netanyahu o Hamas, io non c’entro un cazzo con nessuno di voi; eppure qualcuno con un colpo la mia casa l’ha tirata giù. Non mi avete lasciato neanche il tempo di portare via qualcosa di intero. E adesso, mentre siete al riparo nelle vostre stanze delle decisioni, io devo vagare lungo i confini di questo non Stato con il solo scopo di salvarmi la pelle, trovare un tetto e mangiare almeno il pane. Mai avrei pensato di rimpiangere le mie muffe sulle pareti, il mio cesso che perdeva, le mie piastrelle rotte. Ripeto, non c’entro un cazzo con voi, con le vostre divinità, con la vostra idea di giustizia. Resisterò, sì, resisterò vivendo solo per ricostrui