Così ogni mia giornata cambia rapida di direzione, sempre in allerta, come da quando mi hanno messo qui, in questa fetida vita di prima linea.
E allora passo le mie notti e le mie giornate a immaginare quello che sarà di me tra qualche giorno, tra qualche ora, mentre spero che il destino non mi abbia preparato qualcosa di diverso.
Così adesso scrivo queste poche parole per passare il tempo prima che qualcuno o qualcosa mi assalga, nella vigilia di un Natale che si presenta con poche speranze.
A poca distanza da me da me ci sono altre persone che non conosco; alcune sono anche pronte a prendere la mia vita per mantenere la loro.
In queste lotte tra nani e giganti ci affrontiamo credendo ognuno nel proprio dio, messo sul tavolo per mostrare chi ha quello più potente.
Non so, non potrò mai sapere cosa sarà di me domani, se sarò a bermi un chinotto su un tavolo in piazza o in giro a cercare qualcuno che mi sappia dire dove sto andando.
No, la vita non si controlla, non si piega ai tuoi desideri: va lasciata libera di scorrere fino a quando ne hai per regalarti anche sorprese impreviste.
Sperando di poter scrivere ancora qualcosa di migliore per capodanno, a te che leggi queste parole scritte dalla prima linea, le mie migliori speranze per un sereno Natale.
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