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Visualizzazione dei post da ottobre, 2023

Il Cantico delle Creature in guerra

Laudato sii, o mio Signore per il proiettile che mi ha solo sfiorato, per la granata che non mi è esplosa vicino, per il missile che non ha sventrato la mia casa. Laudato sii, o mio Signore per il fosforo bianco che non mi ha scavato la carne, per il gas nervino che non ho respirato, per la baionetta che non ha squarciato il mio petto. Laudato sii, o mio Signore per le radiazioni che non mi hanno ancora ucciso, per le mine antiuomo che non ho calpestato, e per i miei figli che non hanno rapito. Laudato sii, o mio Signore per sorella nostra morte corporale, ma, perdonami, non riesco proprio a lodarti se la incontrerò dentro una solita, inutile, stupida, folle, guerra.

Monologo per un massacro

Stavo ascoltando la musica, io. Eravamo in tanti, laggiù, ragazzi e ragazze. Tutti lì, solo per sentire la musica. E per ballare, perchè ballare è vivere. Stavo ascoltando la musica, io. Mentre muovevo i miei piedi a ritmo, pensavo: che forza, la musica, vedi… Puoi farti capire da tutti senza sapere che lingua parlano, di quale nazione siano, in quale dio credano… Che forza la musica, vedi… Non fermi mai le sue onde. Loro possono costruire tutti i muri che vogliono, i confini che vogliono, ma la musica ci passa sopra. Stavo ascoltando la musica io, quel giorno, stavo danzando la mia giovinezza, c’erano sorrisi per altri sorrisi,  c’erano sguardi per altri sguardi. Stavo ascoltando la musica, io. Poi tutto si è fermato in un levare di batteria; basta sorrisi, basta sguardi, basta respiri, basta futuro, basta danza, basta vita. Ma qual è stata la mia colpa? Qualcuno, qualche uomo o qualche dio me lo spieghi. In fondo, quel giorno, laggiù, stavo solo ascoltando la musica, io.