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Visualizzazione dei post da 2009

Ciclosofia

Io e lei, sotto la neve. Quelli inscatolati nelle auto sono in fila, come in eterna processione. Io e lei scivoliamo indisturbati tra i fiocchi, giocando di controsterzo. Qualcuno penserà che io e lei siamo pazzi. Io penso che l'emozione di stasera non la rivivrò per un pezzo. E mi spiace.

Tre donne

Ci sono tre donne che danzano sopra il filo che disegna la tela fitta dei miei giorni. Quando si intrecciano i loro occhi con i miei respiri si intrecciano le loro attese per i miei ritorni. E quel Dio che guarda noi seduto sulle nuvole Forse capisce che ho tre amori buttati nello zaino. E allora tu, tu che sui miei passi arrivi sempre prima, prima del sole, prima delle stelle, prima della notte, e adesso scappi e chiudi con le chiavi quelle porte dentro al mio domani, poi costruisci musiche, e le parole aspettano se guardi altrove. Io continuerò a scrivere te, strappare infiniti gerundi, saltare sopra un treno per inseguire le tue mani e non lasciarti, non lasciarti mai anche se è troppo tardi. Danza, danza donna mia, tieni teso quel filo che sarà gioco per i figli che verranno, che sarà strada quando poi ci lasceranno, filo che mi lega ancora solo a te. Tu non spezzare mai quel filo per tutti quelli che non hanno mai danzato, per tutti quelli che non hanno mai capito come basta un

Il paradiso dei calzini

Bianchi come la neve, neri come un temporale, verdi come il prato di San Siro, rossi come il tramonto su Milano. Azzurri, anzi turchesi come il cielo con i suoi santi in paradiso. Ho deciso: anche oggi turchesi. Non giudicatemi dal colore dei calzini, giudicatemi da quanto è chiaro il mio essere uomo. Lunga tinta ai miei calzini turchesi. (foto: calzino turchese in cucina azzurra)

Levitico

C'è una nazione dove non è costituzionale scrivere leggi che scavalcano la costituzione. Bene. Nella stessa nazione c'è un ministro per le riforme che, se non si fanno le riforme, propone la guerra come riforma. Non so cosa intenda per guerra, ma se mi capita a tiro quel ministro, gli regalo una copia di "Buskashì" di Gino Strada. Magari tradotta in dialetto varesino: so che lo apprezza.

Genesi

Nato il 6 ottobre, nato di notte, nato per gioco, nato per rabbia... Nato nei giorni di fango, leggi e stelle sopra le nubi. Oggi è già tanto nascere, ma la vera sfida è riuscire a vivere. Roba da non crederci.