Passa ai contenuti principali

Tre donne

Ci sono tre donne che danzano sopra il filo
che disegna la tela fitta dei miei giorni.
Quando si intrecciano i loro occhi con i miei respiri
si intrecciano le loro attese per i miei ritorni.
E quel Dio che guarda noi seduto sulle nuvole
Forse capisce che ho tre amori buttati nello zaino.

E allora tu, tu che sui miei passi arrivi sempre prima,
prima del sole, prima delle stelle, prima della notte,
e adesso scappi e chiudi con le chiavi quelle porte dentro al mio domani,
poi costruisci musiche, e le parole aspettano se guardi altrove.
Io continuerò a scrivere te, strappare infiniti gerundi,
saltare sopra un treno per inseguire le tue mani
e non lasciarti, non lasciarti mai anche se è troppo tardi.

Danza, danza donna mia,
tieni teso quel filo
che sarà gioco per i figli che verranno,
che sarà strada quando poi ci lasceranno,
filo che mi lega ancora solo a te.

Tu non spezzare mai quel filo
per tutti quelli che non hanno mai danzato,
per tutti quelli che non hanno mai capito
come basta un solo istante dei tuoi giorni
Per riempire di infinito
tutto quanto di te e di me.

Commenti

Post popolari in questo blog

Coppie di cifre di numeri primi

Sappiate che svegliarsi una mattina, rendendosi conto che la tua vita passata è ormai descritta da una coppia di cifre  che sono numeri primi uguali, fa il suo sporco effetto. E fa il suo effetto anche sapere che quella descrizione è il prodotto di due numeri primi, e che uno dei due fattori  è formato da una coppia di cifre che sono numeri primi uguali. Sono pensieri mattutini, semifolli al limite tra l’intelligenza artificiale e la stupidità naturale, lo so. Forse è questo il segno di un passo in più verso la saggezza che incanutisce i capelli, ammesso che non siano volati via  e non torneranno più? In questa piovosa giornata, dove il cervello è forse sovraeccitato dagli zuccheri in abbondanza rilasciati da un Kurtoskalacs (a Budapest lo chiamano così, ma a Praga si chiama Trdelnik ) casalingo preparato caldo a colazione,  mi viene da fare l’ennesimo, annuale, puntuale, stato di avanzamento dell’esistenza. E, data la descrizione della mia età, con la coppia di cifre che sono numeri

Luce chiara. Racconto di Natale 2023

Giorno 24, mese di Dicembre, di un anno non troppo distante da qui. Secondo pomeriggio, quando il secondo pomeriggio lascia il posto alla prima serata. Il cielo è adesso così limpido dopo questa giornata di vento teso che, oggi, ha soffiato tutto il giorno. Il vento da queste parti può essere un grande spazzino e, come uno spazzino, lavora per togliere polveri, foglie, pensieri, pianti. Le stelle disegnano ancora nel cielo, come da tempo immemorabile, forme e percorsi che l'uomo ha chiamato con nomi di creature, oggetti, eroi. Una luce più chiara delle altre, con una lunga coda luminosa, forse una grande stella, sembra rimanere come sospesa nel vuoto, ferma sopra un piccolo gruppo di case del villaggio isolato. Nella scena il tempo sembra fermarsi, i respiri rallentano, i cuori cambiano il ritmo dei loro battiti. Nel villaggio isolato una piccola famiglia, padre, madre e un figlio di pochi giorni, stanno vivendo questa scena. La luce più chiara diventa per un attimo ancora più lumi

Homeless

Non mi frega nulla delle infiltrazioni dal mio tetto. E meno che meno di quelle piastrelle del bagno che avevano la crepa in mezzo, del pavimento che mi si era un po’ alzato dopo i lavori. E non mi frega ancora nulla delle muffa sulla parete, del cesso che perde, della strada grande dove il traffico non dormiva mai. Ridatemela, la mia casa. Netanyahu o Hamas, io non c’entro un cazzo con nessuno di voi; eppure qualcuno con un colpo la mia casa l’ha tirata giù. Non mi avete lasciato neanche il tempo di portare via qualcosa di intero. E adesso, mentre siete al riparo nelle vostre stanze delle decisioni, io devo vagare lungo i confini di questo non Stato con il solo scopo di salvarmi la pelle, trovare un tetto e mangiare almeno il pane. Mai avrei pensato di rimpiangere le mie muffe sulle pareti, il mio cesso che perdeva, le mie piastrelle rotte. Ripeto, non c’entro un cazzo con voi, con le vostre divinità, con la vostra idea di giustizia. Resisterò, sì, resisterò vivendo solo per ricostrui