Sì, io per tre volte ho risposto di no. Tre volte. Poi un gallo ha cantato ed ha messo fine a questa mia serie. Tre come il numero che è unione dei primi due, tre come il Padre, il Figlio e lo Spirito, tre come le tre del pomeriggio in cui è morto il Cristo. I numeri ritornano, spesso, in modo incredibile. Ritornano anche con noi, che lo abbiamo seguito fin qui: eravamo in dodici. Dodici come le tribù di Israele. Quando il gallo ha cantato, dopo i miei tre no, ho capito con le lacrime quanto sono misero. E solo tre di quelle lacrime hanno rigato il mio volto, arrivando poi alla mia bocca. Le ho gustate ed erano salate. Io dovrei essere sale della terra e invece sono solo miseria. Sì, sono misero. Misero. Misero. Tre volte. NdA. Che sia una serena Pasqua per tutti voi. Vi abbraccio PS: altri racconti ispirati ai personaggi legati alla morte e la resurrezione di Gesù sono questi 2012 - Giuda https://bobbysquare.blogspot.com/2012/04/ho-sbaglia-lamento-di-...