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Visualizzazione dei post da gennaio, 2012

Fiocchi

La neve scende mentre scrivo. Sono più i fiocchi o le parole che ho detto, letto o scritto fino ad oggi? Guardo la neve. Due anni fa nasceva Alessia: il freddo, il ghiaccio, i fiocchi erano gli stessi. Fil rouge. Vorrei uscire, camminare tra i fiocchi che scendono o pedalare nei viali del parco. Bagnarmi di neve, sentirmi parte di quello che vedo. Vorrei scrivere, ma la tentazione di guardare i fiocchi cadere è troppo forte. C'è questa parte bambina in me che ancora si meraviglia nel vedere una strada che si imbianca. E' questa, penso, che fa andare avanti anche il resto di me stesso. E nevica ancora.

Ore 9.06: la terra respira

Un rombo. Un primo tremolìo. Un secondo tremolìo più lungo e netto. I vetri che tintinnano e le veneziane che sbattono.  L’edificio che cigola. Occhi che incrociano altri occhi: ora è chiaro, è il terremoto. La terra si muove, è viva, ed ha un respiro maledettamente più grande dei nostri. Il terremoto: ecco in breve come “funziona”... La crosta terrestre, sottoposta a forze immense, si carica come una molla che, quando è sovraccarica, scatta e genera il sisma. Prima arriva il rombo sordo: le prime onde sismiche partite dalla zona di frattura della crosta terrestre (ipocentro) e trasmesse dal terreno arrivano in superficie; da qui fanno vibrare l’aria, con l’effetto di creare un rumore sordo. Poi il primo tremolio: le onde sismiche più veloci (onde P o primarie di compressione, che viaggiano secondo la direzione del fronte d’onda) ci raggiungono, dandoci l’impressione di una prima scossa. Poi il secondo tremolio: arrivano le onde più lente (onde S o secondarie

La fabbrica di pizze. Una favola antica.

In un paese non molto lontano viveva un re, che regnava da molto tempo. Aveva molti possedimenti: case, terreni, addirittura templi e, infine, una fabbrica di pizze. Il regno era grande e dava molto da pensare: per questo il re aveva molti consiglieri che lo aiutavano a governare terre e sudditi. La fabbrica di pizze era gestita dal conte e forniva margherite e marinare a tutto il regno. Il ciambellano di corte aveva fiutato un affare: dato che aveva molti campi coltivati, aveva convinto il re a utilizzare i suoi pomodori per fare la passata. Il ciambellano aveva anche un figlio ed era zio di un nipote, entrambi in età da bottega: i due ragazzi vivevano grazie alle pizze. Il figlio andava ogni giorno in fabbrica a preparare la passata, mentre il nipote dava consigli su come decorare le quattro stagioni e le capricciose. Così, giorno dopo giorno, con il passare del tempo. Le pizze non passano mai di moda.

Onde di parole e suoni

Ogni tanto, specie di notte, mi capita di scrivere qualche pezzo. In quelle notti dormo poco. Mi girano e rigirano in testa le persone e le situazioni che vedo e vivo di giorno. Capita allora che mi venga voglia di fissare quei momenti e quei volti con le parole. Scegliendo alcune tra le cose che ho scritto, ho creato un piccolo libretto, raggiungibile a  questo link : se volete potete scaricarlo e leggerlo. Ma attenzione: rimane scaricabile fino al 17 gennaio!