E se un giorno i tuoi anni
verranno a chiederti il conto,
apri la porta e falli entrare.
Che si fottano le tue paure:
siediti con loro e lascia passare luce
da sotto la porta.
E lascia che entrino dalla fessura
l’urlo gioioso del tuo primo pianto,
il gusto ancora vivo del tuo primo bacio,
gli occhi e le mani di chi hai amato,
le scarpe sfondate per i troppi passi.
Lascia entrare la terra che ti ha coperto,
l’abisso che ti ha abbracciato,
il vento che ti ha modellato le rughe.
Quando i tuoi anni
verranno a chiederti il conto,
tu grida in faccia all’universo
che sei carne, sei soffio, sei vita.
E che si fottano le tue paure.
verranno a chiederti il conto,
apri la porta e falli entrare.
Che si fottano le tue paure:
siediti con loro e lascia passare luce
da sotto la porta.
E lascia che entrino dalla fessura
l’urlo gioioso del tuo primo pianto,
il gusto ancora vivo del tuo primo bacio,
gli occhi e le mani di chi hai amato,
le scarpe sfondate per i troppi passi.
Lascia entrare la terra che ti ha coperto,
l’abisso che ti ha abbracciato,
il vento che ti ha modellato le rughe.
Quando i tuoi anni
verranno a chiederti il conto,
tu grida in faccia all’universo
che sei carne, sei soffio, sei vita.
E che si fottano le tue paure.
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