Passa ai contenuti principali

Donald VS Kim

Due bambini dell’asilo
stanno facendo casino
Non sanno proprio a quale giochi giocare
“Lui ha il missilino!”
“Lui ha il parrucchino!”
“Lui ha il missilino!”
“Lui ha il parrucchino!”
Il primo dice che l’altro è vecchio 
e rimbambito
II grande chiama l’altro “uomo razzo”
un po’ impazzito.
un po’ impazzito.
E adesso cosa vorranno fare?
Adesso cosa vorranno dire?
Se una testata arriverà...
Chi la darà?
Chi la darà?
Certo che a riportare quei bambini
dentro l’asilo infantile,
si prenderebbero a testate per niente
ma è salvo l’oriente.
Ma è salvo l’oriente.
E all’arrivo della democrazia
dei litiganti chissà cosa sarà?
Missilone… missilino lanceró!
Lanceró!
Con il biondo che vuole ordine e disciplina
e chi non fa quello che gli dice lui
chiuso in cantina!
Butto chiavina!
Se quello moro la vuole menare
con quella vecchia storia di nonno e papá…
Il biondo ha già costruito cento muri
di carta pesta.
Di carta pesta!
I due bimbi dell’asilo
non fanno piú casino.
Hanno distrutto tutti i loro giochi
coi missilotti!

Ogni riferimento ai cosiddetti presidenti di USA e Corea del Nord è purtroppo reale.

Testo scritto (a sua insaputa) cambiando quello di “Asilo Republic”,
Vasco Rossi, 1980 Album "Colpa d’Alfredo"

Un video della canzone originale lo trovate qui

Commenti

Post popolari in questo blog

Lettera dalla prima linea - racconto di Natale 2024

Veloce, come una raffica di vento che sposta la bandiera da un lato all’altro dell’asta che la lega a terra... Così ogni mia giornata cambia rapida di direzione, sempre in allerta, come da quando mi hanno messo qui, in questa fetida vita di prima linea. E allora passo le mie notti e le mie giornate a immaginare quello che sarà di me tra qualche giorno, tra qualche ora, mentre spero che il destino non mi abbia preparato qualcosa di diverso. Così adesso scrivo queste poche parole per passare il tempo prima che qualcuno o qualcosa mi assalga, nella vigilia di un Natale che si presenta con poche speranze. A poca distanza da me da me ci sono altre persone che non conosco; alcune sono anche pronte a prendere la mia vita per mantenere la loro. In queste lotte tra nani e giganti ci affrontiamo credendo ognuno nel proprio dio, messo sul tavolo per mostrare chi ha quello più potente. Non so, non potrò mai sapere cosa sarà di me domani, se sarò a bermi un chinotto su un tavolo in piazza o in giro...

Sentinelle

Siamo impasto di atomi mischiato con i sensi, trascinati nel tempo e nello spazio con i nostri drammi ed i nostri scudetti. E siamo sempre in allerta, come sentinelle, pronte a dare la vita per salvare quei legami che ci fanno sentire umani.

Sotto questo verde blu d’Irlanda

Sotto questo verde blu d’Irlanda riabbraccio mia figlia partita da giorni, mentre il centro di Dublino sfidando la torre di Babele, punta l’infinito e squarcia il sole. Sotto questo verde blu d’Irlanda l’umanità si scambia birra e sorrisi. Violini, chitarre, flauti e banjo fondono in concerto l’odore della terra e delle strette strade che ti portano a casa. Sotto questo verde blu d’Irlanda  trovi un Dio che piange perché divide. E le bandiere, i murales, i simboli sono la sua moderna croce dove si uccide la pace tra gli uomini. Sotto questo verde blu d’Irlanda la strada scorre lenta, monastica, il piede percorre le alte scogliere dalla torre lo sguardo cerca il delfino o il puffin mentre un taglio di sole ti ribalta i colori. Sotto questo verde blu d’Irlanda  ho respirato, ho visto, ho cantato,  ho amato, odiato, bestemmiato, provando a scrivere un nuovo atto di questa commedia inspiegabile  che è la mia piccola, volgare, vita.