Tutto quello che poteva portare in dote, semmai avesse voluto sposarsi, stava schiacciato alla rinfusa dentro ad un vecchio zaino verde.
Era fiero di sentirsi cittadino del mondo, anche se una parte di quel mondo, misto di armi e finta religione, lo aveva mozzato delle sue radici.
Oh happy day
Oh happy day
When Jesus washed...
Sapeva di essere in una posizione debole, di non essere nessuno perché non produceva ricchezza, non lievitava prodotti interni lordi.
Di professione si definiva osservatore di stelle, lavoro prezioso per chi non vuole rimanere ancorato alle cose terrene.
When Jesus washed
Oh, when he washed
He washed my tears away...
Di lacrime ne aveva versate molte, troppe; quasi tutte quando quella maledetta pallottola tirata da un cecchino gli aveva azzoppato una gamba.
Era stato un indimenticabile bacio caldo sulla pelle.
He taught me how
To watch, fight and pray
And live rejoicing every day…
Trasportando se stesso e il suo zaino, vagava tra le vie del centro, incantato dalle luminarie di Natale.
Non potendo guardare le stelle, rimaneva sorpreso da quei giochi di luci che ricordavano costellazioni e galassie.
Lontano, una radio riempiva il silenzio con le note di una canzone sentita molte volte.
Oh happy day
Oh happy day...
Guardò in alto, oltre le luminarie, e vide una cometa nel cielo.
Capì allora che, in fondo, era arrivato fino alla meta del suo viaggio.
Cantó sottovoce
Oh happy day
When Jesus washed…
E sorrise come un bambino.
Commenti
Posta un commento