Passa ai contenuti principali

Adeste fideles...

Signor Matteo Salvini, signor Ignazio La Russa, signora Mariastella Gelmini.
Ho visto le immagini di Rozzano, dove siete lì con le bandiere, i volantini e il presepe.
Sì, volutamente ho messo ultimo nell'elenco il presepe.
Sono triste; triste nel vedere che si vuole utilizzare anche la natività per semplificare messaggi, lanciare slogan, fare notizia.
Lo dico da cattolico che prova a fare il cattolico.

Sono triste, perchè si torna ancora una volta a fare battaglie sui simboli, dimenticandosi che sono solo simboli.
E questa volta tiriamo in ballo la natività, che ci ricorda che il figlio di Dio è nato nella povertà, mentre era profugo in fuga da chi lo voleva colpire, senza nessuno che lo accogliesse.
E' la storia che si ripete, vero?

Se proprio c'è un luogo sicuro dove non vi toccheranno mai il presepe, ecco, quello è il vostro cuore.
Preparare il cuore ad accogliere il Dio povero e profugo nel nostro personale presepe è un'idea originale; e poi, se ne siete gelosi, questo presepe nessuno ve lo toccherà mai e potrete crearlo e disfarlo quando vorrete.

Mi spiacerebbe che il dibattito di questi giorni riducesse tutto a caccia di voti o a tifo da stadio; non so se eravate lì per quello; quello lo sa la vostra coscienza.
Ma almeno, se vi ricapita, non portate bandiere e volantini.

A questo link l'articolo di Repubblica su Rozzano e la festa laica di Natale



Commenti

  1. Da ex cattolico che cerca di fare l'ateo, che qualche volta ha organizzato il presepe, ma che preferisce che la scuola sia più laica possibile, che non ama le rivendicazioni identitarie, specie quelle che tendono a creare un'ondata di consenso, per poi cavalcarla e a condurla verso la propria stalla, metto doppio punto esclamativo a questo garbato, ma fermo e appassionato intervento.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. commento di eminente medievista e docente universitario, cattolico sanamente destrorso (e quindi toscanamente indignato per le strumentalizzazioni):

      http://www.francocardini.it/minima-cardiniana-100/#more-281.

      commento di professore di italiano delle medie, di area più o meno PD critica verso l'andamento attuale del partito, ateo abituato a scherzare parecchio con i santi:

      http://leonardo.blogspot.it/2015/11/il-natale-e-solo-relativista-culturale.html

      Buone feste e buon presepe a te, caro. E alle tue splendide donne.

      Stefano

      Elimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Lettera dalla prima linea - racconto di Natale 2024

Veloce, come una raffica di vento che sposta la bandiera da un lato all’altro dell’asta che la lega a terra... Così ogni mia giornata cambia rapida di direzione, sempre in allerta, come da quando mi hanno messo qui, in questa fetida vita di prima linea. E allora passo le mie notti e le mie giornate a immaginare quello che sarà di me tra qualche giorno, tra qualche ora, mentre spero che il destino non mi abbia preparato qualcosa di diverso. Così adesso scrivo queste poche parole per passare il tempo prima che qualcuno o qualcosa mi assalga, nella vigilia di un Natale che si presenta con poche speranze. A poca distanza da me da me ci sono altre persone che non conosco; alcune sono anche pronte a prendere la mia vita per mantenere la loro. In queste lotte tra nani e giganti ci affrontiamo credendo ognuno nel proprio dio, messo sul tavolo per mostrare chi ha quello più potente. Non so, non potrò mai sapere cosa sarà di me domani, se sarò a bermi un chinotto su un tavolo in piazza o in giro...

Sentinelle

Siamo impasto di atomi mischiato con i sensi, trascinati nel tempo e nello spazio con i nostri drammi ed i nostri scudetti. E siamo sempre in allerta, come sentinelle, pronte a dare la vita per salvare quei legami che ci fanno sentire umani.

Sotto questo verde blu d’Irlanda

Sotto questo verde blu d’Irlanda riabbraccio mia figlia partita da giorni, mentre il centro di Dublino sfidando la torre di Babele, punta l’infinito e squarcia il sole. Sotto questo verde blu d’Irlanda l’umanità si scambia birra e sorrisi. Violini, chitarre, flauti e banjo fondono in concerto l’odore della terra e delle strette strade che ti portano a casa. Sotto questo verde blu d’Irlanda  trovi un Dio che piange perché divide. E le bandiere, i murales, i simboli sono la sua moderna croce dove si uccide la pace tra gli uomini. Sotto questo verde blu d’Irlanda la strada scorre lenta, monastica, il piede percorre le alte scogliere dalla torre lo sguardo cerca il delfino o il puffin mentre un taglio di sole ti ribalta i colori. Sotto questo verde blu d’Irlanda  ho respirato, ho visto, ho cantato,  ho amato, odiato, bestemmiato, provando a scrivere un nuovo atto di questa commedia inspiegabile  che è la mia piccola, volgare, vita.