I primi caldi, i primi gelati, le prime volte in braghe corte.
Il mio corpo non è ancora del tutto pronto ad accogliere su di sé temperature che danzano attorno ai 30 gradi.
I movimenti si fanno più lenti e così anche i pensieri.
Anzi, i pensieri si fanno via via sempre meno complessi.
Come si fa d’estate con i vestiti, la testa toglie tutto quello che non è essenziale e rimane solo con quel poco e indispensabile che ci fanno stare vivi.
Così, all’ombra di un bagolaro, guardo tra una foglia e l’altra il poco cielo che si svela e le nuvole che lo imbiancano a tratti.
La luce del sole e la pioggia dalle nuvole sono ciò che conta veramente per quel bagolaro.
E così ho colto, finalmente, un pezzo di essenzialità.
Il mio corpo non è ancora del tutto pronto ad accogliere su di sé temperature che danzano attorno ai 30 gradi.
I movimenti si fanno più lenti e così anche i pensieri.
Anzi, i pensieri si fanno via via sempre meno complessi.
Come si fa d’estate con i vestiti, la testa toglie tutto quello che non è essenziale e rimane solo con quel poco e indispensabile che ci fanno stare vivi.
Così, all’ombra di un bagolaro, guardo tra una foglia e l’altra il poco cielo che si svela e le nuvole che lo imbiancano a tratti.
La luce del sole e la pioggia dalle nuvole sono ciò che conta veramente per quel bagolaro.
E così ho colto, finalmente, un pezzo di essenzialità.
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