Quel biondo palazzinaro, che qualche divinità burlona ha permesso che venisse eletto presidente degli Stati Uniti d'America, si è messo ultimamente a giocare pesante.
Quando vede qualcuno che gli dicono possa essere un cattivone, non importa dove sia, prova a toglierlo di mezzo.
Giorni fa ci è riuscito in casa dei suoi ormai ex amici iracheni, tirando missili su un convoglio di presunti terroristi iraniani.
Compiuto il lavoro sporco, non gli resta poi che scrivere e cinguettare sui social per contare quanti like riesce a prendere.
Gli iraniani, ovviamente, non l'hanno presa bene e, anzi, la spiegano come un martirio del loro comandante assassinato, promettendo al biondo palazzinaro bare e vendetta.
Quest'ultimo, da grande statista, urla più forte e promette reazioni sproporzionate in caso di vendetta, perchè sa di averlo più grosso, inteso come l'esercito.
E' dai vecchi tempi della scuola materna che non mi imbattevo più in ragionamenti di cotanta finezza: solo che i bambini veri, poi, i missili non li tirano.
Già: non sappiamo quale partita a scacchi stanno giocando Trump e l'Iran, perchè possiamo solo basarci su quello che ci raccontano i media.
Sappiamo però che di guerre imposte sulla pelle della gente ce ne sono già troppe.
In questo Natale, come scelta di famiglia presa anche con Alessia e Lucia, abbiamo cercato di aiutare Emergency donando una protesi per una vittima della guerra in Afghanistan, iniziata nel 1979 e mai finita.
Bene: ma noi non vogliamo più fare queste cose.
Non vogliamo più vittime, bambini colpiti, famiglie spezzate; non vogliamo che lanciando bombe vengano raccontate palle colossali tirando magari divinità per la giacchetta, tanto per giustificare vere e proprie azioni di guerra.
Sarà, ma con i leader politici mondiali che vanno adesso per la maggiore, soffieranno venti di guerra per molto, molto tempo.
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