Il Maestro Socrate, di suo, aspettava il discepolo con impazienza perchè, diceva, la conoscenza e la saggezza passano solo attraverso il dialogo ed il confronto.
Discepolo: Maestro!
Socrate: Bentornato! Ma prima, gentilmente, tira su la mascherina.
D: E' comunitaria, fatta da me con le mutande della povera nonna. Buonanima. O serve la chirurgica?
S: Faccio finta di non sapere, così so cosa risponderti. Dai, buona la comunitaria. Piuttosto: hai misurato la febbre?
D: Maestro... meglio la temperatura ascellare, sublinguale o rettale?
S: Sei tu che conosci te stesso: saprai tu dove preferisci infilarti il termometro. Sappi, solo, che la rettale è leggermente più alta.
D: Trentasei e due, ascellare, stamattina.
S: Ascellare, dunque. Bene, caro mio. Di cosa mi vuoi parlare in questo primo giorno?
D: Della vita.
S: Cominciamo col botto.
D: Maestro, ultimamente ho paura della vita. Ho paura di vivere a braccetto con qualcosa che non so controllare.
S: Tipo per esempio guidare una Ferrari in F1 nel mondiale 2020?
D: Prego?
S: Ahahah... ho provato a buttare lì un prototipo di quello che chiameranno in futuro "ironia socratica". Ma devo aggiustare ancora il tiro, sennò è troppo avanguardia. Torniamo seri e fammi un esempio.
D: Maestro... ha presente un nodo, diciamo in gola, che cresce, e col tempo si snoda e si riannoda? E crescendo ti toglie l'aria, la vita. La gola si chiude. Tu vuoi riavere l'aria che ti spetta, ma non ce l'hai più. E ti senti impotente, incazzato col mondo, finito: perchè, per Giove, capita a me e non a quello stronzo del mio vicino di quartiere che non ne ha mai una? Perchè, Demetra, prima mi baci con il tuo soffio di vita e poi, senza trattative, tenti di riprendertela? Ho paura della vita, ma sono innamorato di lei con tutte le mie forze.
S: Sì, caro mio. Ci hai preso. La vita, gli altri: tanto la amiamo, quanto ne abbiamo paura, perchè non sappiamo mai come andrà domani, cosa affonderà i nostri programmi o cosa ci esalterà per qualcosa di bello ed inaspettato. Sappiamo di non sapere, e questo per noi è forza, ma anche debolezza.
D: E' così...
S: Ma comunque vada il domani, se quel nodo in gola crescerà sempre fino a soffocarti, sappi che comunque ne è valsa la pena. Se Demetra non ti avesse accompagnato nella tua vita e non fossi mai nato, non avresti potuto mai conoscere Bohemian Rhapsody dei Queen. Nessun nodo in gola potrà mai cancellare quel capolavoro di canzone e nemmeno quel capolavoro che sei tu. Ma adesso mi è venuta fame. Andiamo a mangiare qualcosa assieme. Hai per caso portato il gel igienizzante?
Commenti
Posta un commento