Passa ai contenuti principali

In bici nella neve con la Schwalbe Marathon


Ore 7 di un venerdì mattina diverso a Milano, quello dove quando alzi la tapparella vedi che sono caduti nella notte una decina di centimetri di neve.
Anche oggi si prova ad andare al lavoro in bici; è il battesimo della neve per le gomme Schwalbe Marathon Plus Tour che monto da quest'estate.
Hanno già viaggiato per quasi 2000 km: sullo sterrato e sull'asfalto, in condizioni di asciutto e bagnato hanno sempre offerto una buona aderenza, anche se per la loro composizione con inserto antiforatura devono essere gonfiate a pressioni un po' più alte del normale, attorno ai 5 bar.
Ma oggi era la prima volta sulla neve.
Ho trovato condizioni di neve alta e fresca non battuta (piste ciclabili), lastre compatte di neve pressata e non ghiacciata, poltiglia di fango e neve, velo di neve su strada.
Ecco come si sono comportate le Marathon Plus Tour.
Neve alta e fresca: +. Nessun grip sulla ruota posteriore, nessuna direzionalità sulla ruota anteriore. Si scende dalla bici e si spinge a mano se vuoi rimanere vivo.
Lastre compatte di neve pressata e non ghiacciata: +. Scarso grip sulla ruota posteriore, con sensazioni spiacevoli del posteriore che va dove vuole. Un po' meglio l'anteriore. Comunque si evita il lastrone o si scende dalla bici e si spinge a mano per non passare a vita diversa.
Poltiglia di fango e neve: ++. Discreta sensazione di aderenza ed anche di frenata, ovviamente alle velocità che si tengono durante una nevicata. Si può pedalare, ma non provare comunque a piegare in curva.
Velo di neve su strada: +++. E' forse la condizione che mi ha dato più sicurezza. Buona sensazione di aderenza posteriore e di direzionalità anteriore. Piano, ma si può comunque pedalare e a rimanere in sella.

Sarei curioso di provare le termiche da bici (ho letto bene delle Continental Winter TopContact): se qualche ciclista che mi legge le ha mai montate...

Commenti

Post popolari in questo blog

Lettera dalla prima linea - racconto di Natale 2024

Veloce, come una raffica di vento che sposta la bandiera da un lato all’altro dell’asta che la lega a terra... Così ogni mia giornata cambia rapida di direzione, sempre in allerta, come da quando mi hanno messo qui, in questa fetida vita di prima linea. E allora passo le mie notti e le mie giornate a immaginare quello che sarà di me tra qualche giorno, tra qualche ora, mentre spero che il destino non mi abbia preparato qualcosa di diverso. Così adesso scrivo queste poche parole per passare il tempo prima che qualcuno o qualcosa mi assalga, nella vigilia di un Natale che si presenta con poche speranze. A poca distanza da me da me ci sono altre persone che non conosco; alcune sono anche pronte a prendere la mia vita per mantenere la loro. In queste lotte tra nani e giganti ci affrontiamo credendo ognuno nel proprio dio, messo sul tavolo per mostrare chi ha quello più potente. Non so, non potrò mai sapere cosa sarà di me domani, se sarò a bermi un chinotto su un tavolo in piazza o in giro...

Sentinelle

Siamo impasto di atomi mischiato con i sensi, trascinati nel tempo e nello spazio con i nostri drammi ed i nostri scudetti. E siamo sempre in allerta, come sentinelle, pronte a dare la vita per salvare quei legami che ci fanno sentire umani.

Vuoto - Racconto di Pasqua 2025

I l vuoto. Il nulla. L’effetto di andare a cercare una tomba e trovarsela ribaltata, scoperchiata, vuota. Non è uno dei soliti hangover. Sai, perdi qualcosa e, stranamente, ti senti prima disorientato e poi comincia ad infiltrarsi un po’ di sollievo. E solo allora le preoccupazioni che ti frenavano lasciano spazio alla voglia di fare. E’ risorto, mi dicono qui al sepolcro. Forza, si riparte.