Passa ai contenuti principali

Luuuumbaaaard!!

Alzi la mano, tra gli elettori lombardi (non Lumbard, ma proprio tutti i Lombardi!) chi è convinto che alle elezioni regionali ci possa essere il ballottaggio se nessun candidato Presidente raggiunge il 50% nelle votazioni di domenica e lunedì prossimi.
Bene, chi ha alzato la mano (l'avrei alzata anche io...) ha sbagliato di grosso; infatti, prima che la giunta cadesse, è stata approvata a larghissima maggioranza la legge elettorale lombarda che prevede l'elezione del presidente al primo e unico turno.
La miniguida alle elezioni regionali, pubblicato sul sito della Regione Lombardia, lo spiega non troppo chiaramente, ma lo dice: guardate qui.
A questo punto tutto diventa un gioco di probabilità: non avendo il ballottaggio, ci resta solo da fare un calcolo (di probabilità appunto) su chi secondo noi (o secondo i sondaggi, o l'oroscopo, o secondo Olumenebuna) saranno i due candidati A e B che se la giocheranno e puntare su A o B, visto che è permesso anche il voto disgiunto (votare il candidato A e il consigliere della lista C).
Se a noi piace la lista che candida C e votiamo C (che ha risicate possibilità di giocarsela), ci troveremmo comunque A o B, che magari a noi suona come per Woody Allen in una celebre frase: "L'umanità si trova oggi ad un bivio: una via conduce alla disperazione, l'altra all'estinzione totale. Speriamo di avere la saggezza di scegliere bene", ma non potremo dirottare la scelta tra la disperazione o l'estinzione.
A naso direi che, in Lombardia, è abbastanza facile capire chi saranno A e B: bisogna solo spiegare a chi vorrebbe presidente C, D, E, F che, comunque vada, si beccheranno subito A o B, senza possibilità di appellarsi ad una seconda chance.
Ma in quanti lo sanno?



Commenti

Post popolari in questo blog

Coppie di cifre di numeri primi

Sappiate che svegliarsi una mattina, rendendosi conto che la tua vita passata è ormai descritta da una coppia di cifre  che sono numeri primi uguali, fa il suo sporco effetto. E fa il suo effetto anche sapere che quella descrizione è il prodotto di due numeri primi, e che uno dei due fattori  è formato da una coppia di cifre che sono numeri primi uguali. Sono pensieri mattutini, semifolli al limite tra l’intelligenza artificiale e la stupidità naturale, lo so. Forse è questo il segno di un passo in più verso la saggezza che incanutisce i capelli, ammesso che non siano volati via  e non torneranno più? In questa piovosa giornata, dove il cervello è forse sovraeccitato dagli zuccheri in abbondanza rilasciati da un Kurtoskalacs (a Budapest lo chiamano così, ma a Praga si chiama Trdelnik ) casalingo preparato caldo a colazione,  mi viene da fare l’ennesimo, annuale, puntuale, stato di avanzamento dell’esistenza. E, data la descrizione della mia età, con la coppia di cifre che sono numeri

Luce chiara. Racconto di Natale 2023

Giorno 24, mese di Dicembre, di un anno non troppo distante da qui. Secondo pomeriggio, quando il secondo pomeriggio lascia il posto alla prima serata. Il cielo è adesso così limpido dopo questa giornata di vento teso che, oggi, ha soffiato tutto il giorno. Il vento da queste parti può essere un grande spazzino e, come uno spazzino, lavora per togliere polveri, foglie, pensieri, pianti. Le stelle disegnano ancora nel cielo, come da tempo immemorabile, forme e percorsi che l'uomo ha chiamato con nomi di creature, oggetti, eroi. Una luce più chiara delle altre, con una lunga coda luminosa, forse una grande stella, sembra rimanere come sospesa nel vuoto, ferma sopra un piccolo gruppo di case del villaggio isolato. Nella scena il tempo sembra fermarsi, i respiri rallentano, i cuori cambiano il ritmo dei loro battiti. Nel villaggio isolato una piccola famiglia, padre, madre e un figlio di pochi giorni, stanno vivendo questa scena. La luce più chiara diventa per un attimo ancora più lumi

Homeless

Non mi frega nulla delle infiltrazioni dal mio tetto. E meno che meno di quelle piastrelle del bagno che avevano la crepa in mezzo, del pavimento che mi si era un po’ alzato dopo i lavori. E non mi frega ancora nulla delle muffa sulla parete, del cesso che perde, della strada grande dove il traffico non dormiva mai. Ridatemela, la mia casa. Netanyahu o Hamas, io non c’entro un cazzo con nessuno di voi; eppure qualcuno con un colpo la mia casa l’ha tirata giù. Non mi avete lasciato neanche il tempo di portare via qualcosa di intero. E adesso, mentre siete al riparo nelle vostre stanze delle decisioni, io devo vagare lungo i confini di questo non Stato con il solo scopo di salvarmi la pelle, trovare un tetto e mangiare almeno il pane. Mai avrei pensato di rimpiangere le mie muffe sulle pareti, il mio cesso che perdeva, le mie piastrelle rotte. Ripeto, non c’entro un cazzo con voi, con le vostre divinità, con la vostra idea di giustizia. Resisterò, sì, resisterò vivendo solo per ricostrui