Metti che ti suona lo smartphone quando non te lo aspetti, magari in un caldo pomeriggio dell’estate siciliana 2015, e non hai voglia di rispondere.
Forse devi anche capire prima dove diavolo hai messo il telefono.
Metti che poi trovi il telefono, guardi il display e ci trovi scritto “numero privato”: pensi allora che non basta già la caldazza; ci si mettono anche gli operatori telefonici a volerti vendere la loro nuova promozione.
Cheppalle…
Ti lasci alle spalle ogni remora e con un impeto misto tra il patriottismo e terminator decidi comunque di rispondere al telefono.
E’ lì, in quel momento, che ti cambia tutto.
“Pronto? Don Luca? Sono Papa Francesco…”
Tutto vero.
E allora mettetevi nei panni del mio amico don Luca Saraceno.
Così, tanto per provare, scrivete un libro che raccoglie le riflessioni di Francesco sulle lacrime.
Lo stampate, lo spedite in Vaticano e Francesco ve lo legge.
Poi vi chiama al telefono, vi ringrazia e si mette a chiacchierare con voi.
Don Luca ha condiviso con molti la sua gioia per questa esperienza.
E io non ho saputo resistere: ho chiesto a don Luca di rispondere, in amicizia, a questa piccola intervista.
E, allora, sotto con le domande.
"Pronto? Sono papa Francesco..." cosa si prova, da sacerdoti, a rispondere a una telefonata così?
"Sorprende certamente per la sua eccezionalità, ma mi piacerebbe che diventasse sempre più un evento che rientra nell’ordinario. Siamo ancora troppo abituati a un’immagine di papa ieratica e distante, inaccessibile e fin troppo idealizzata. Papa Francesco sta riformando con un’autentica “conversione pastorale” (per dirla con una delle espressioni a lui care) l’immagine stessa del papato: l’uomo politico, religioso e mediatico più importante del globo terrestre che si occupa dei macro problemi della chiesa e del mondo intero, è lo stesso uomo di Dio che come un buon padre di famiglia alza la cornetta del telefono e chiama figli, fratelli e amici per un saluto, un ringraziamento, una preghiera. Impegnato a risolvere i problemi più grandi e attento alle esigenze dei più piccoli. Enzo Bianchi, qualche mese dopo l’elezione di papa Francesco, ebbe a scrivere che non è il papato ad aver cambiato Jorge Mario Bergoglio ma esattamente il contrario: è lo stile di papa Francesco ad aver cambiato il papato."
Don Luca, puoi descrivere velocemente l'idea del tuo libro?
"L’idea è nata per un puro divertissment... raccogliere tutti i messaggi nei quali papa Francesco faceva un’esplicita memoria delle lacrime. Dopo il primo anno ne avevo raccolti un bel po’... ho deciso di fermarmi al 13 marzo 2015, allo scadere del secondo anniversario dell’elezione: 54 menzioni al dono e all’importanza delle lacrime. Una sorta di magistero silenzioso, un punto di vista sul suo pontificato attraverso un segno, le lacrime, che dicono modalità d’annuncio e parola silenziosa insieme. Le lacrime diventano per il papa un filtro attraverso il quale guardare in profondità la realtà e una medicina contro la durezza e l’insensibilità del cuore."
Mi dai le tre parole che ti porti a casa dopo una telefonata così...
"L’umana grandezza della sua personalità, la semplicità del gesto e la tenerezza del pastore che rende uniche le pecore a lui affidate."
Ora che sei una star, giochiamo agli scrittori veri: tre libri che consigli per l'estate?
- Walter Kasper, Papa Francesco. La rivoluzione della tenerezza e dell’amore, Queriniana.
- Donatella Puliga, Tu che mi hai insegnato le stazioni, Edizioni ETS.
- Erri De Luca, La musica provata, Feltrinelli.
Don Luca Saraceno nella vita fa il Rettore del Santuario della Madonna delle Lacrime a Siracusa.
Studia, scrive libri, ascolta, racconta, accoglie, suggerisce.
Condividiamo, in un angolino dei nostri cuori, la passione di scrivere (ma lui è più bravo...) e anche la fede nella stessa squadra dello sport della pedata.
Come vi ho raccontato, qualche volta anche il Papa legge i suoi libri; questo è quello che ha letto.
Luca SARACENO - La saggezza delle lacrime. Papa Francesco e il significato del pianto – EDB Edizioni – 2015 (lo trovate per esempio su IBS.)
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