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Non è roba da poco

Alessia ha già camminato per sentieri e per giorni, così non ha voglia di rivedere salite, tornanti e sassi sotto ai suoi scarponi.
Lucia sente il lamento dei polpacci: le gambe oggi vorrebbero evitare i molti metri di salita che le abbiamo messo in conto, anche a sua insaputa.
Alessia ama la montagna: certo, la amerebbe di più se fosse un po' più piatta e se il suo zaino fosse più leggero.
Lucia si diverte a studiare scienze e geografia; sa che oggi si trova in un laboratorio di scienze all'aperto e che incontrerà laghi alpini, resti di morene, quel che rimane di antichi ghiacciai. 
Nomi che forse sono stati solo fotografie su un libro di testo, ma che finalmente può vedere come sono fatti per davvero.
Brad è un cane che non ha paura dei sentieri e della fatica: lo vediamo arrivare dietro di noi e salire su per il sentiero verso il rifugio.
I padroni di Brad non hanno paura delle persone che non conoscono: capiscono che Alessia vorrebbe Brad per sè.
Et voilà, lasciano ad Alessia il guinzaglio.
Il sole si fa sentire: il maledetto anticlone che arriva dall'Africa porta il suo respiro caldo anche in quota.
Ci sono quasi mille metri di dislivello oggi: per Lucia e per Alessia sono una scommessa sofferta.
Brad divora passi e tornanti con Alessia che gli tiene il guinzaglio.
Lucia sale i tornanti col suo passo regolare: la immagino bene come triatleta, mentre lei vorrebbe però un po' di pietà per i suoi polpacci.
Alla terza cascata del Rutor Alessia cede il guinzaglio di Brad: ha tenuto un passo veloce e chiede uno stop.
Ci diamo così appuntamento a fine percorso.
Il dio Helios pesta duro e abbiamo ancora davanti trecento metri di dislivello.
Saliamo comunque, Alessia con le sue gambe da stambecco, ma senza Brad che le regala un senso alla fatica, Lucia coi suoi muscoli che hanno già in saccoccia quattro giorni di fila di salite.
Ad ogni tornante cambiano le emozioni, la sensazione di farcela contro la voglia di mollare.
Il rifugio Deffeyes vuole giocare a nascondino e si fa trovare solo quando siamo a quota 2500, praticamente ai suoi piedi.
Alessia, Lucia e Brad: ognuno di loro, a modo suo è arrivato dove doveva arrivare.
Non importa come, non importa quando: e così si fa festa proprio perchè si è arrivati.
La montagna e le persone che la amano ci insegnano anche questo.
E non è roba da poco.  

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