Alla fine ho ceduto: sono andato ad Expo. E per ben due volte. La prima volta perchè Lucia e Alessia chiedevano da un pezzo di vedere l'albero della vita di sera. La seconda, a cinque giorni dalla chiusura, per non buttare via un biglietto giá comprato ad aprile. Alla fine sí, qui lo scrivo, andava visitato. Per i padiglioni, i colori, le persone... soprattutto per le persone. Un frullato di razze, gender, etá, famiglie, scuole, cravatte, giacche e vestiti improbabili. Se questa "bellezza dell'altro diverso da te" è stato il vero valore di Expo (al di lá dei begli intenti sul cibo che si son visti proprio pochino...), allora que viva Expo! Ma, nonostante questo, ho ancora un tarlo, una vocina che mi rode dentro: che sará di quel benedetto piastrone di cemento una volta che avremo spento l'albero e smontato i padiglioni? Per favore non fatemi brutte sorprese e non fatemi ripensare al mio iniziale No Expo... PS: ho passato un po' di tempo a...